Roma, 10 gennaio 2019 - Si riaccende lo scontro tra gli alleati di governo sul tema trivelle. A infiammare il dibattito è l'emendamento del Mise presentato dal sottosegretario M5s Davide Crippa, che prevede, per un "termine massimo di tre anni", la sospensione dei "permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati". Sarebbero quindi bloccati 36 titoli attualmente pendenti, compresi i tre nel mar Ionio. Ma il provvedimento non va giù alla Lega. Di inserire lo stop alle trivelle nel dl Semplificazioni "si sta discutendo, c'è questa proposta di emendamento e si sta trovando l'equilibrio giusto perché credo le posizioni siano abbastanza chiare", fa presente il viceministro allo Sviluppo economico Dario Galli (Lega), in Senato. "Bisogna salvaguardare l'interesse del rispetto ambientale, ma c'è anche un paese che ha necessità di altro tipo e che in ogni modo bisogna il più possibile soddisfare al minor costo possibile".
E altre voci del Carroccio frenano. "E' sbagliato bloccare le autorizzazioni per le trivelle - sostiene Vannia Gava, sottosegretario leghista all'Ambiente - non possiamo consentire che la paura blocchi lo sviluppo. Questo paese ha bisogno di una vera politica energetica che non può dipendere dall'acquisto dall'estero perché questo oltre a portare costi sulle bollette dei cittadini, ci rende anche estremamente deboli. Questi insediamenti devono sottostare a precise valutazioni di impatto ambientale che li rendono compatibili con l'eco sistema. Senza contare che questo comparto imprenditoriale è una eccellenza che genera posti di lavoro".
Ma le dichiarazioni dei parlamentari pentastellati vanno in tutt'altra direzione. "Fermare le trivellazioni e la ricerca di idrocarburi è fondamentale per raggiungere due obiettivi che sono nel Contratto di Governo cioè 'decarbonizzare' e 'defossilizzare' la produzione e finanza. Obiettivi che sono anche nel piano energetico presentato due giorni fa dal Governo all'Unione Europea", dicono i grillini di Commissione Ambiente di Camera e Senato, snocciolando dati su morti per inquinamento e tumori infantili.
Feramare le trivelle significa "avere lo sguardo proiettato al futuro", afferma Gianni Girotto, presidente della commissione industria e commercio del Senato (M5s). "I combustibili fossili rappresentano il passato. Il mondo va in un'altra direzione: l'Italia ha un territorio troppo prezioso per continuare con questo scempio che da troppi anni".
Il disaccordo tra le due forze di governo appare totale. Ma "sono certo che Salvini riporterà i suoi sottosegretari sulla giusta strada - twitta fiducioso Manlio Di Stefano, sottosegretario M5S agli Affari esteri - Solo qualche mese fa la Lega era super determinata in fin dei conti e fermare le trivelle significa più lavoro e meno inquinamento".