Roma, 24 gennaio 2019 - Dopo lo scontro tra Lega e M5S di ieri, l'accordo sulla questione delle trivelle è stato trovato nella notte, come del resto aveva annunciato ieri il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. La questione è contenuta nel decreto legge sulle Semplificazioni in esame al Senato. L'accordo prevede un aumento di 25 volte i canoni per le concessioni (la proposta 5S iniziale diceva 35 volte), ma anche la sospensione di 18 mesi delle ricerche di idrocarburi, nelle more dell'adozione di un piano nazionale.
Ora la commissione, in congiunta con la Affari costituzionali, potrà proseguire i lavori sul dl Semplificazioni, che dovrebbe essere approvato martedì.
Lega: "Ok accordo, ma basta partito del No"
IL CARROCCIO - I termini dell'accordo - spiegano fonti leghiste - prevedono che le concessioni in prossima proroga per le estrazioni non vengano sospese e che l'aumento dei canoni di concessione sia di 25 volte, invece di 35, rispetto al canone attuale. E grazie all'accordo, spiegano ancora fonti leghiste, "sono salvi i posti di lavoro" ed è "garantita la continuità di estrazione e rinnovo concessioni in proroga". D'altra parte cresce "l'irritazione" per certe posizioni dei 5 stelle e "del partito del No". Le tensioni tra i due alleati di governo hanno lasciato - viene riferito - un segno più netto che in passato, anche perché le divergenze sul tema trivelle sono, tra M5s e Lega, molto definite. "La politica del 'no a tutto' non fa bene al Paese", si rimarca dal partito di Matteo Salvini.
Costa: "Per me è un no alle trivelle, tra 18 mesi vediamo"
IL MINISTRO COSTA - "Io sono uomo semplice, step by step. L'importante è che abbiamo iniziato un percorso con lo stile rigoroso di tutelare l'ambiente, la moratoria è già un bel passaggio", commenta il ministro dell'Ambiente Sergio Costa. Anche l'aumento dei canoni "di 25 volte non è poco, considerate - sottolinea - che le royalties per le estrazioni in Italia" attualmente "sono le più basse d'Europa, quindi ritorno nostor particolarmente basso, elemento molto significativa".
Insomma, per Costa l'intesa non rappresenta un passo indietro perché "intanto per me è un no alle trivelle e tra 18 mesi vediamo - spiega il ministro - Rimane tutta la questione ambientale sullo sfondo. Io sono particolarmente convinto che dobbiamo andare verso le fonti rinnovabili", che hanno un ritorno anche sul fronte dei "posti di lavoro diretti o indiretti di 10 a 1". Quindi per il ministro "nessuno deve pensare che rimanga qualcuno indietro, che si perdano posti di lavoro: non è lo stile di questo governo e non accadrà. Siamo pronti anche ad aprire un tavolo di concertazione per i 'caschi gialli', come vengono definiti".
Ieri il ministro era stato netto nel ribadire la sua contrarietà alle autorizzazioni: "Sono per il no alle trivelle - aveva dichiarato - le trivelle passano per la valutazione di impatto ambientale, e io non le firmo. Mi sfiduciano come ministro? Torno a fare il generale dei Carabinieri". Al che il sottosegretario leghista all'Economia, Massimo Garavaglia aveva replicato che "lo stallo" sulle trivelle "va risolto politicamente: deciderà il Parlamento".
Trivelle, nuovo scontro M5S-Lega. Costa: "Non firmo". Garavaglia: "Decide il Parlamento"
IL SINDACO DELLE TREMITI - Il sindaco delle Isole Tremiti Antonio Fentini, commenta così l compromesso gialloverde: "La sospensione era nell'aria, veramente avevano parlato di due anni, adesso siamo tornati un po' indietro, a 18 mesi. Comunque per il momento andrebbe anche bene. Ma in questo arco di tempo pensino a qualcosa di meglio, pensino a bloccare e a non autorizzare niente. Le prospezioni e le ricerche con l'air gun sono già un danno incredibile, le trivelle ancora peggio".
Attualmente la piattaforma più vicina alle Tremiti è a Campo Rospo Mare a circa 12 miglia al largo di Termoli, a circa 10 miglia dalle Tremiti. Attualmente è attiva. Ma in tutto il mare Adriatico ci sono piattaforme ferme. "Facciano anche un piano in questi 18 mesi per smontare le piattaforme che non sono più attive, le tengono in piedi solo perchè costa tantissimo smontarle", evidenzia il sindaco. "Chi le realizza per estrarre petrolio per poco tempo poi le deve pure smontare. Si può anche verificare che tengono in piedi piattaforme che producono 50 barili all'anno".
IL DL SEMPLIFICAZIONI - A questo punto il Dl semplificazioni arriverà in Aula al Senato lunedì prossimo 28/1 per essere approvato martedì. Mentre oggi e domani lavoreranno le commissioni Affari Costituzionali e Lavori pubblici per terminare l'esame degli emendamenti. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama secondo quanto viene riferito al termine della riunione.