Roma, 27 febbraio 2019 - Il ministro dell'Economia Giovanni Tria smentisce le ricostruzioni sui dissapori nel Consiglio dei Ministri di ieri. "Non ho mai parlato di aumenti dell'Iva né di manovre sui conti pubblici. Non c'è nessun contrasto in seno al governo su questi temi. Temi che peraltro ieri non sono stati oggetto di nessuna decisione". Lo sostiene il titolare di via XX settembre, Giovanni Tria in una nota nella quale "smentisce nel modo più categorico, le ricostruzione giornalistiche, apparse oggi su alcuni quotidiani, circa la riunione che si è svolta ieri a Palazzo Chigi".
Il ministro Tria smentisce inoltre "in modo categorico di aver mai riferito", durante il vertice di ieri "di presunte discussioni avute nel corso di una presunta cena con imprenditori a Milano". Nella nota il ministro precisa: "Cena mai avvenuta" e aggiunge "di non essere stato da mesi a Milano".
"Confermo la fiducia in Tria. Siamo una squadra", ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, riferendosi alle polemiche sul ministro dell'Economia. "Smentisco tutti i retroscena sugli attriti. È stato un vertice operativo", ha aggiunto Di Maio sull'incontro di ieri a Palazzo Chigi. "Non è una novità che all'interno del Governo ci siano visioni differenti".
NUOVI TIMORI DALLA UE - Nonostante le rassicurazioni di Tria, restano i timori dell'Unione europea sulla situazione italiana. Nel Country Report su Roma, la Commissione scrive: "La manovra italiana 2019 include misure che rovesciano elementi di importanti riforme fatte in precedenza, in particolare sulle pensioni, e non include misure efficaci per aumentare il potenziale di crescita". Secondo l'analisi il nostro Paese ha ancora squilibri economici "eccessivi".
E ancora: "Nonostante alcuni progressi nel riparare i bilanci delle banche, riforme sul diritto fallimentare e politiche attive del mercato del lavoro, lo slancio delle riforme è ampiamente in stallo nel 2018".
DOMBROVSKIS - Il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, presentando il Country Report, ribadisce la sua preoccupazione sul fatto che il debito italiano non scenda "a causa dei piani economici deboli del Governo". E aggiunge: "In generale lo slancio delle riforme si è fermato". Poi assicura che "la Commissione resta vigile e monitorerà da vicino la situazione italiana" per fare valutazione in primavera basata soprattutto "sul livello di ambizione del programma nazionale di riforme".
MOSCOVICI - La situazione italiana è quindi "preoccupante", rincara il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici. Vanno "migliorate le sue finanze pubbliche, l'efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, e rafforzato il sistema finanziario", aggiunge. E il rallentamento del Pil non fa che aumentare "l'urgenza". Sul reddito di cittadinanza "valutiamo la sostenibilità dei conti".
TRIA AL CONTRATTACCO - Nel pomeriggio, il ministro Tria torna a parlare durante una comunicazione in Commissione Finanze del Senato. Lancia un messaggio al Parlamento e risponde anche, indirettamente, all'Unione europea. Di reddito di cittadinanza e quota 100 "non si è assolutamente parlato nell'Ecofin di febbraio", dice. "Il dibattito sulla nostra manovra si è esaurito nelle settimane precedenti", chiarisce. E aggiunge: "Secondo anche le regole europee nessuno può entrare nelle scelte di politica economica dei singoli Paesi". Quindi precisa che "non si è discusso in generale della nostra manovra negli ultimi Ecofin e in particolare nell'Eurogruppo" che è la sede eventualmente più adatta.