Roma, 23 novembre 2023 – Dopo la vicenda del treno in ritardo fatto fermare per scendere e prendere l’auto blu, il ministro Lollobrigida tira dritto e dice: “Non mi dimetto”.
“Per quanto è di mia competenza farò tutto quello che è necessario. Non sono mai fuggito al confronto. Sono convinto di aver agito non solo nell'ambito della legalità e della norma ma nell'interesse dello Stato e per rappresentarlo a Caivano”, afferma il titolare del ministero dell'Agricoltura a margine del Forum Coldiretti.
“Quella discesa dal treno non era per andare in vacanza o andare a trovare la mia famiglia, ma per andare a fare il mio lavoro", ha ribadito Lollobrigida. “Per me il vero privilegio - aggiunge - è stato quello di stare tra i cittadini di Caivano, a cominciare dai bambini, che sono il nostro futuro e che oggi sono nelle condizioni di tornare a frequentare il parco, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e dell'esercito che in tempi velocissimi hanno ripulito quella che era una piazza di spaccio. Lo Stato c'è, c'è in tempi celeri e non solo quando i riflettori erano accesi ma anche nei giorni successivi”.
Ripercorrendo il caso, la bufera è nata dopo che ieri il treno su cui viaggiava il ministro verso Caivano, in ritardo di quasi due ore, ha fatto una fermata straordinaria, a Ciampino, consentendogli - ma era possibile farlo per “tutti”, la difesa - di scendere e salire sull'auto blu e presentarsi in orario all'inaugurazione del nuovo Parco urbano. La vicenda ha scatenato reazioni opposte. Fdi è partita in batteria a difesa del suo ministro; silenzio degli alleati, mentre le opposizioni, compatte, hanno gridato allo scandalo, parlando di gesto “arrogante” (Elly Schlein) e chiedendo una informativa urgente e le dimissioni (Matteo Renzi).
Allo stesso Lollobrigida, a Giorgia Meloni, ma anche a Matteo Salvini nella veste di ministro dei Trasporti. A metà pomeriggio Trenitalia ha precisato che non c'è stato “alcun impatto”, né “sui viaggiatori” né “sulla circolazione”, per la fermata ad hoc del Frecciarossa Torino-Salerno che “si è fermato poco dopo Roma Termini per quanto stava accadendo in linea e la deviazione via Cassino è stata decisa anche in virtù della fermata già prevista a Napoli Afragola”. Peraltro, hanno sottolineato successivamente dall'azienda, “negli ultimi sei mesi, nei servizi Frecce, vi sono stati 207 casi di fermate straordinarie per coincidenza/riprotezione dei clienti derivanti da gestione anormalità o circolazione perturbata”.
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