Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE POLITICA

Treni, Ciriani: ritardi in linea con il passato. Botta e risposta Salvini-Renzi, opposizioni all’attacco

Il ministro dei Trasporti, assente al question time alla Camera, accusa: “Eredità del malgoverno della sinistra”. M5s: “Venga in Parlamento”. Fs presenta un esposto: “Guasti troppo sospetti”

Roma, 15 gennaio 2025 – Matteo Salvini "verrà presto in Parlamento" per un'informativa sul caos treni. Lo dice il ministro per i Rapporti con il parlamento Luca Ciriani ai cronisti dopo il question time alla Camera nel quale – in sostituzione del vicepremier leghista – ha spiegato che "i ritardi registrati si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni". Eppure, nonostante le sue rassicurazioni ("non ci troviamo di fronte a problemi cronici") e spiegazioni ("il sistema ha visto intensificare gli interventi di manutenzione e potenziamento delle reti infrastrutturali finanziati con il Pnrr"), la bufera politica infuria mentre sulle linee ferroviarie si registrano altri guasti e ritardi.

Nell'occhio del ciclone c'è ovviamente il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, che si difende accusando la mala gestione delle precedenti amministrazioni. "Per recuperare i danni del malgoverno della sinistra, abbiamo avviato un piano da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie, con oltre 1.200 cantieri già attivi per recuperare decenni di ritardi sulle ferrovie di questo Paese, ma Renzi se la prende con me… Ma non doveva ritirarsi dalla politica?", scrive Salvini su X. Ma la replica di Matteo Renzi, sempre via social, non tarda ad arrivare. "Sei stato al Governo più tempo di me, buffone. Da quando tu fai il Ministro, è un ritardo continuo. Ma perché non ti dimetti come ti stanno chiedendo migliaia di cittadini?", gli risponde l'ex rottamatore e leader di Italia Viva.

Il vicepremier Matteo Salvini e il senatore Matteo Renzi (Ansa)
Il vicepremier Matteo Salvini e il senatore Matteo Renzi (Ansa)

Intanto anche il M5s insiste sull’assenza di Salvini. "Che fine ha fatto? Le stazioni di Milano e Roma in ginocchio nei giorni scorsi, oltre 100 casi di interruzioni e criticità sulla linea ferroviaria da inizio anno, ma il ministro dei Trasporti Salvini non viene in Parlamento, non spiega ai cittadini, non si ha notizia di provvedimenti, interventi e decisioni drastiche per rimediare a questi disastri", scrive il leader Giuseppe Conte sui social. Allarga il tiro la segretaria del Pd. "Giorgia Meloni e Matteo Salvini stanno bloccando l'Italia – dice Elly Schlein –. Ogni giorno a causa di ritardi, disservizi e guasti ci sono milioni di lavoratrici e lavoratori che non riescono a spostarsi. Ma non è tutto, perché anche gli studenti fanno fatica ad andare a studiare e quando mini il loro diritto alla mobilità stai minando anche il loro diritto allo studio".

"Dalla sinistra del malgoverno e del No a tutte le opere, anche ferroviarie, consueto e indegno sciacallaggio", tuona la Lega in una nota a firma dei capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, che plaude all'iniziativa di Fs di presentare un esposto-denuncia alla Digos adducendo un "elenco di circostanze altamente sospette" per il tipo di guasti e la loro frequenza. Si accoda il ministero dei Trasporti che parla di “fatto preoccupante” e “auspica chiarezza nel più breve tempo possibile". Ma il deputato Angelo Bonelli di Avs risponde: "Il forte sospetto è che si presenti un esposto per spostare l'attenzione dalle inadempienze e dal disastro in cui si trova la nostra rete ferroviaria", dice il co-portavoce di Europa Verde tornando a chiedere "dove è finito il ministro Matteo Salvini". Ironizza invece Carlo Calenda, segretario di Azione, che sui social scrive: "Ferrovie presenta un esposto contro Ferrovie per i disservizi provocati da Ferrovie. Bene così".

Ancora disagi da nord a sud sulle linee ferroviarie (Ansa)
Ancora disagi da nord a sud sulle linee ferroviarie (Ansa)

Alla Camera, intanto, proprio Azione e Italia Viva presentano due interrogazioni sulla questione dei ritardi e sull'ipotesi di riduzione del 15% della flotta dei treni per far fronte ai problemi infrastrutturali. "Sono in corso approfondimenti per la rimodulazione e razionalizzazione dell'offerta da parte di Rfi", spiega dal canto suo il ministro Ciriani, precisando che tale riordino però "dovrà garantire lo stesso livello di connettività".