Giovedì 5 Settembre 2024

Tra social e tv: "Il jolly dell’influencer e il ministro in affanno"

L’esperto di media: "Così lui non ottiene compassione"

Tra social e tv: "Il jolly dell’influencer e il ministro  in affanno"

L’esperto di media: "Così lui non ottiene compassione"

di Teresa Scarcella

ROMA

Per gli appassionati di gossip la telenovela Sangiuliano-Boccia è materiale gustoso. Per gli esperti di comunicazione un po’ meno. "Noioso e per certi versi imbarazzante", è la sintesi del pensiero di Paolo Iabichino (foto) scrittore pubblicitario ed ex direttore creativo del Gruppo Ogilvy Italia. "Mi faccia esordire con una battuta: Sangiuliano avrebbe dovuto aspettare ad allontanare il suo social media manager dopo l’ultima gaffe. Gli sarebbe stata d’aiuto ora una figura attrezzata a gestire la partita digitale".

Su quel piano è Maria Rosaria Boccia che detta le regole?

"Si è dimostrata abile. Sta alzando la posta. Ha capito le regole del gioco".

Con le sue storie e post sta creando hype?

"Assolutamente sì. Non mi sembra una vendetta amorosa. Credo che entrambi abbiano giocato una partita strumentale all’interno di questa relazione: lui con il classico gioco di potere maschile, un canovaccio antico come il mondo; lei manipolando la situazione a suo favore. Non ci credo alla storia della donna ferita, penso sia costruita a tavolino. Per quanto mi riguarda sarebbe un meccanismo anche noioso, se non fosse che Sangiuliano ha alle spalle una collezione di gaffe grottesche e questa è la ciliegina sulla torta".

La musica, le sbavature, le emoticon da boomer... È costruita anche la spontaneità con cui scrive?

"No credo che sia così, lei è boomer. È evidente che a volte scriva con emotività".

Come giudica l’intervista del ministro?

"Il pianto di Sangiuliano sta al pianto di Ferragni dopo il Pandoro gate, hanno la stessa cifra. Non fanno compassione, sono teatrini mediatici. La gravità è che il nostro governo consenta 18 minuti di occupazione televisiva per chiamare al pubblico perdono l’uomo irretito dall’amante. Non credo sia stata una scelta del ministro, ma del governo e non escludo che possa essere una trappola per giustificare future dimissioni".

La comunicazione politica non la convince?

"Da uomo di comunicazione, sono imbarazzato. Anche la strategia difensiva delle prime ore, mirata a squalificarla come arrivista, è stata meschina. Non è possibile che un governo sia nelle mani di una figura che fino a poco fa aveva 30mila follower e che sta mettendo in ginocchio un ministro usando il profilo Instagram come un sicario. È stata messa nelle condizioni di poterlo fare".

Profilo, quello di Boccia, che ha triplicato il numero di follower da quando è scoppiato il caso. Sangiuliano potrebbe pensare di assumerla come social media manager...

(Risata) "È stata bravina. Ha pescato un jolly".