Martedì 14 Gennaio 2025
SIMONE ARMINIO
SIMONE ARMINIO
Politica

Terzo mandato, Tosi (Forza Italia): "Il Veneto è blindato. Basta restare uniti"

L’eurodeputato ed ex assessore regionale: “Ho ancora un grande legame con il territorio. Se sarà FI a esprimere un candidato in Veneto dipenderà da vari equilibri”

"Il Veneto funziona così: se il centrodestra è unito, dall’altro lato possono candidare financo il Padreterno. Vinceremmo noi". Flavio Tosi d’altronde la sua gente la conosce bene. Giovanissimo consigliere comunale leghista a Verona, poi assessore regionale con Galan governatore, quindi sindaco per dieci anni della città scaligera. Lasciata la Lega nel 2015, oggi europarlamentare di Forza Italia.

Flavio Tosi, 55 anni
Flavio Tosi, 55 anni

Tosi, è convinto che il centrodestra riuscirà a rimanere unito in Veneto anche stavolta?

"In questa tutti cercano di difendere la posizione, è normale. Ma ci metteremo d’accordo e correremo tutti per un unico nome".

E se non avvenisse? Ritiene verosimili fare delle Primarie?

"Se le facessimo in Veneto dovremmo farle dappertutto. Dunque: posso farle una previsione? Non le faremo".

Allora la domanda diventa: quale partito avrà la meglio?

"Si vota nel 2026, c’è tempo. Quelle a cui siamo assistendo, mi dia retta, sono normali schermaglie. E se dovessero durare arriverà Giorgia Meloni a richiamarci all’ordine".

Proprio Meloni, però, l’altro giorno ha detto che è giusto considerare anche Fratelli d’Italia per il Veneto…

"È un’aspirazione legittima, visto che il Veneto è ad oggi la regione in cui FdI è più forte in tutto il centro-nord".

Tajani invece ha detto che se toccherà a Forza Italia in Veneto, il candidato è lei.

"Se sarà FI a esprimere un candidato in Veneto dipenderà da vari equilibri, compresa la scelta del candidato a Venezia e le scelte in Campania, Puglia e Toscana. Ma qualcosa per noi, mi pare ovvio, ci sarà di sicuro".

Ponendo che vi tocchi il Veneto, lei poco fa in radio ha detto: posso vincere. Vero?

"Ho fatto l’assessore regionale per due anni e poi il sindaco di Verona per dieci. Ho ancora un grande legame con il territorio".

Anche da Strasburgo?

"Sono a Strasburgo ma rimango fortemente radicato nel territorio. In Veneto contano le comunità locali, e io da anni ho un dialogo forte e di lunga data con il popolo veneto. Dica un Comune? Ci sono stato. E poi non mi perdo una sagra".

Uno spettro si aggira per quelle sagre: il leghista Luca Zaia, governatore uscente, che ieri ha ribadito: se ci fosse un terzo mandato mi ricandiderei.

"Il limite però esiste. E se lo togliessimo dovrebbe valere per tutti, anche per i sindaci".

Lei da sindaco si era detto favorevole all’abolizione.

"Confermo, e suonerebbe falso se adesso dicessi il contrario. Ma sul tema oggi per il centrodestra esistono due piani, ciò che è giusto e ciò che è opportuno, e non si può ignorare".

Qual è il piano del giusto?

"Il limite di mandati può essere superato, partendo dai sindaci".

E ora il piano dell’opportuno.

"Cambiare le regole adesso vorrebbe dire permettere un terzo mandato a De Luca in Campania ed Emiliano in Puglia, due regioni che senza di loro sarebbero per noi contendibili, così come la Toscana. Il Veneto invece non dipende da Zaia, ma da noi. Il Veneto per il centrodestra è come l’Emilia-Romagna per gli altri. Possiamo perderlo solo se ci dividiamo. Ma se restiamo uniti non ce n’è per nessuno".

Neanche con un candidato bomba?

"Neanche con il Padreterno le dico. E poi, in ogni caso, il Padreterno è di centrodestra".