Roma, 22 luglio 2019 - Il professore Pierluigi Coppola, l'unico pro-Tav tra gli esperti della commissione per l'analisi costi-benefici sull'alta velocità Torino-Lione, è stato licenziato dal Ministero delle infrastrutture e trasporti. Secondo il Messaggero - che ha anticipato la notizia, poi confermata - Coppola è stato cacciato in malo modo, con una 'mail', una semplice 'pec' firmata dal ministro Danilo Toninelli. Il Mit spiega i motivi del licenziamento: Coppola "ha violato la riservatezza, rilasciando interviste non autorizzate e soprattutto resta un'ombra su di lui, in merito al falso contro-dossier con numeri sballati sulla analisi costi-benefici Tav che gli è stato attribuito sulla stampa e di cui poi lui ha smentito la paternità. Senza però chiedere rettifica ai giornali che glielo attribuivano". E pare che ora stia traballando anche la poltrona del presidente della commissione Marco Ponti, in scadenza a settembre.
La notizia, come prevedibile, ha scatenato una selva di reazioni, aggiungendosi ai motivi di attrito all'interno del governo giallo-verde, rissa che secondo un nostro sondaggio sta nauseando gli italiani. Contro il licenziamento parte lancia in resta il ministro Salvini.
L'IRA DI SALVINI - "Mi sembra che gli italiani abbiano chiesto più 'sì': se l'unico atto del ministro Toninelli sulla Tav è licenziare l'unico professore a favore, non mi sembra che ci siamo proprio", ha detto il vicepremier a margine di un sopralluogo a Rovezzano, dove sono state bruciate le centraline dell'alta velocità. E poi il vicepremier leghista mette il carico: "Andrò a visitare prestissimo i cantieri della Tav. Si tratta di un'infrastruttura fondamentale e non sono più accettabili no, ritardi e rinvii da parte del ministro Toninelli". E continua: "Mi risulta che ci siano decine e decine di opere pubbliche, dal Nord al Sud, ferme al ministero delle Infrastrutture. Ma se uno fa il ministro dei Trasporti, deve lavorare per far viaggiare gli italiani, non per lasciarli a piedi. E' una questione che bisogna superare immediatamente".
Anche ieri, Salvini parlava di infrastrutture, sottolineando che l'Italia ha bisogno di 'sì':
L'OPPOSIZIONE - Attaccano anche dai banchi dell'opposizione. Graziano Delrio rilascia un commento al veleno: "Licenziare un professore universitario per avere espresso le sue idee è nello stile dei regimi autoritari", e di scaglia contro il ministro Toninelli: "L'epurazione appare ancora più surreale se si considera che poi, seppur con grave ritardo, i bandi della Torino Lione sono pubblicati dando così ragione a Coppola, che aveva preso le distanze da un'analisi che da subito era apparsa confusa, parziale e inattendibile. Competenza e indipendenza non sono evidentemente tollerati dal governo". Anche da Forza Italia parlano di "licenziamento preoccupante", che "la dice lunga sulla concezione di democrazia che hanno i grillini - scrivono Paolo Ruzzola e Roberto Rosso - Preoccupa veder 'defenestrato' un esperto solo perché costituisce una voce fuori dal coro".
E Giorgia Meloni rintuzza: "Toninelli licenzia Pierluigi Coppola, componente della commissione incaricata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di effettuare l'analisi costi-benefici del Tav e che aveva criticato l'esito negativo. Per Fratelli d'Italia è Toninelli a dover essere licenziato: un ministro pagato dagli italiani per dire no e fermare le grandi opere. Si Tav, si Coppola: no epurazioni targate M5S".