Lunedì 26 Agosto 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Tommaso Foti (FdI): "La coalizione è solida, faremo una manovra per il ceto medio"

Il capogruppo meloniano alla Camera: lo ius scholae non è nel programma "La discussione sul premierato dopo l’approvazione della legge di Bilancio"

Roma, 26 agosto 2024 - Turbolenza nella maggioranza? Il capo dei deputati di FdI, Tommaso Foti, non ne vuole nemmeno sentire parlare: "In giro mi pare ci siano molti menagrami, noi non moriamo neanche se ci ammazzano, per dirla con Guareschi".

Ammetterà che qualche guaio c’è.

"Ma se nel primo semestre del 2024 per la prima volta l’export italiano ha superato quello del Giappone! Mi sembra un altro risultato brillante del governo Meloni".

Tommaso Foti
Tommaso Foti

La situazione del bilancio italiano non pare così brillante.

"Un certo ottimismo può venire dalle mosse della Bce: se, come è probabile, taglia dello 0.50 i tassi d’interessi entro la fine dell’anno e, in prospettiva, nei primi mesi del 2025 si arrivasse addirittura al taglio di un punto, questo non servirebbe soltanto per la manovra ma sarebbe importante anche per la crescita, che è lo strumento migliore per ridurre il debito pubblico".

Venerdì la manovra sarà al centro del vertice di maggioranza. Cosa è irrinunciabile?

"Per rispondere alle esigenze del blocco sociale del centrodestra, è indispensabile il mantenimento del taglio del cuneo fiscale, l’abbassamento della pressione fiscale che deve necessariamente trovare nel secondo modulo della riforma il coinvolgimento del ceto medio, quindi le agevolazioni per le donne lavoratrici con figli e poi, per quanto riguarda le imprese, la maxi-deduzione per chi assume".

Sì, ma per fare tutte queste cose – a cui vanno aggiunte le uscite fisse – vi serviranno una trentina di miliardi.

"Molto spesso i miliardi si moltiplicano per altre ragioni. In ogni caso, questi per noi sono i quattro pilastri della manovra: se avremo qualche disponibilità maggiore, potremo pensare anche ad altri interventi, senza perdere di vista il debito pubblico".

Non c’è solo l’economia, tra le forze di centrodestra la tensio ne è palese, e torna in mente la profezia fatta da Matteo Renzi: dopo le Europee la maggioranza imploderà.

"Renzi ha detto pure che sarebbe stato determinante per cambiare le carte in Europa e affossare Ursula von der Leyen. Ci ha tanto preso che gli elettori lo hanno seppellito il 9 giugno. Ci sono molti più problemi nel sedicente campo largo: tra Grillo e Conte la tensione è alle stelle, e non mi pare che l’alleanza goda di buona salute se una persona come Andrea Orlando da più di un mese rosola sul fuoco lento in attesa di capire se lo bruciano come candidato alle elezioni della Regione Liguria o lo scottano soltanto".

Andiamo al concreto: questo ius scholae si fa o no?

"Mi pare che il calendario dei lavori parlamentari, come ha sottolineato il vicepresidente della Camera di Forza Italia, Giorgio Mulè, sia molto corposo. Per quanto ci riguarda, lo ius scholae non è nel programma di governo. E d’altra parte, Antonio Tajani proprio al vostro giornale ha chiarito perfettamente la posizione di Forza Italia".

Il ministro Lollobrigida a Rimini ha detto però che la Bossi-Fini va rivista. Come?

"Penso si riferisse alla parte che riguarda i flussi: ci sono diverse proposte da valutare, tra cui quella di garantire che nei paesi d’origine si possano creare corsi di lingua e professionali, in modo che i lavoratori regolari arrivino in Italia conoscendo mestiere e lingua".

Forza Italia insiste anche su un tema richiamato dal capo dello Stato: la situazione delle carceri. La maggioranza non pare che sia così concorde.

"Una condanna che non si accompagna a una espiazione della pena comminata non è certezza della pena. Non faremo l’indulto caro alla sinistra: non è la nostra politica. Vogliamo costruire carceri per farci stare meglio i detenuti, tutti i detenuti".

È vero che si va verso un rinvio della discussione alla Camera sul premierato all’anno prossimo?

"Parlare di rallentamento o di accelerazione non ha senso. Siccome la legge di bilancio comincia l’esame alla Camera, è chiaro che i lavori a Montecitorio saranno condizionati dall’approvazione in prima lettura della manovra, e quindi gli spazi sono minori dell’anno scorso".

Il centrosinistra ha raccolto in poco tempo le firme necessarie per il referendum sull’Autonomia differenziata: teme che raggiunga il quorum?

"Non temo né il quorum né il giudizio dei cittadini. Penso che qualcuno si debba preoccupare piuttosto dell’esame sull’ ammissibilità del referendum che farà la Corte costituzionale".

La partita della Commissione europea è ancora aperta: quali deleghe chiedete per Raffaele Fitto?

"Dire in anticipo ciò che si desidera significa entrare Papa in conclave e uscirne cardinale".