Roma, 19 aprile 2024 – “Serve un giro di vite, altrimenti la gente penserà che non si tratta di qualche mela marcia, ma che tutto il cesto è contagiato, e non andrà più a votare", dice Tommaso Foti, capo dei deputati di FdI.
Che cosa possono fare i partiti per arginare il malaffare in politica?
"Un’azione più scrupolosa per selezionare le classi dirigenti. I partiti possono evitare di imbarcare trasformisti. Gente che passa da uno schieramento all’altro come se dovesse cambiare la marca di sigarette e non il posizionamento politico".
Un suggerimento per Salvini? Ha imbarcato Luca Sammartino, il vicepresidente della Sicilia indagato a Catania, che ha indossato molte casacche.
"In realtà, pensavo alla Puglia. Dove quattro anni fa Emiliano, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, ha vinto con quasi il 50% dei consensi. Aveva una maggioranza larghissima, eppure ha imbarcato i Cinquestelle in giunta che gli avevano fatto una feroce campagna contro. Il motivo della scelta? Cementare l’alleanza Pd-M5s sancita dal secondo governo Conte. Ecco, questo è il trasformismo da evitare".
Dalla Puglia alla Campania sono venuti alla ribalta molti episodi di malaffare: c’è un guasto di fondo? Siamo di fronte a un sistema?
"No, non siamo di fronte a una nuova Tangentopoli. In quel caso, era coinvolto il sistema dei partiti. Si rubava cioè anche per i partiti. Adesso invece spesso e volentieri sono elusi. Se un candidato fa il voto di scambio, e per prendere 10mila preferenze mette sul tavolo dei soldi, è chiaro che tu, dirigente di partito, non puoi saperlo, a meno che non te lo dicano".
Bisognerebbe abolire il sistema delle preferenze?
"E come la mettiamo con gli assessori esterni, scelti fuori dai partiti? Le preferenze indubbiamente spingono a cercare il consenso, ma è pur vero che se l’elettore non può nemmeno scegliere per chi votare, che facoltà gli diamo? Quella di ratificare le decisioni dei vertici politici? Io ritengo che sia necessario porre più attenzione nella selezione dei candidati. Meglio non mettere in lista uno su cui si ha un dubbio, che avere poi amare sorprese".
La legge Severino, nata per mettere un freno alle infiltrazioni criminali e alla corruzione, ha fallito?
"La Severino ha introdotto una norma per cui con una condanna superiore a due anni in primo gradi decadi da amministratore: non mi pare poco. Eppure, ci sono persone che decidono di realizzare progetti che non rientrano nella legalità. Purtroppo, l’onestà non si fa per decreto. Per questo, dico che i partiti devono utilizzare il massimo dei filtri. Anche le iscrizioni online sono un problema. Prima vedevi in faccia le persone che chiedevano la tessera, ti facevi un’idea subito. Adesso si passa attraverso la rete, e poi devi andare a domandare ad altri informazioni su colui che si è iscritto".
C’è la sensazione che certo malcostume sia trasversale, non riguardi solo la sinistra.
"La sinistra ha una colpa: essersi sempre ritenuta moralmente superiore a tutti. I democratici farebbero meglio a rileggere l’intervista di Berlinguer, piuttosto che mettere il suo volto sulle tessere".
Conte ora sventola la bandiera della questione morale.
"L’obiettivo del leader M5s non è la questione morale, ma mettere in croce il Pd".
C’è chi sostiene che la stretta sulle intercettazioni della riforma Nordio renderà impossibile certe indagini.
"Pura filosofia. Tangentopoli è stata combattuta senza neanche un’intercettazione".