Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Terzo mandato, bocciato l’emendamento della Lega sui governatori. Maggioranza spaccata

Il Carroccio aveva ritirato la proposta sui sindaci ma è andato avanti sui presidenti di Regione. Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno votato contro. Il ministro Ciriani: “Il governo non è toccato”. Salvini: “Se salta, nessun problema per il Governo”. Il leghista Tosato: "La partita non è chiusa”

Salvini: sul terzo mandato decida liberamente il Parlamento (Ansa)

Roma, 22 febbraio 2024 – La Commissione Affari costituzionali del Senato ha respinto l’emendamento per il terzo mandato dei governatori, avanzato della Lega al dl elezioni. Fratelli d'Italia e Forza Italia si sono espressi contro, insieme a Pd, M5s, Avs. Con il Carroccio ha votato invece Italia Viva mentre Azione non ha partecipato al voto. In tutto ci sono stati 4 voti favorevoli, 16 contrari, un’astensione e un senatore che non ha partecipato.

La lega ritira l’emendamento sui sindaci

La Lega stamani ha fatto un passo indietro sul terzo mandato dei sindaci, su cui il governo aveva dato parere negativo, ritirando l'emendamento corrispondente mentre aveva tirato dritto su quello dei presidenti di Regione, su cui invece l’esecutivo si era rimesso al voto dei parlamentari. Erano mosse annunciate dal Carroccio. Sul terzo mandato ai sindaci “se il parere del governo dovesse essere negativo, non ci mettiamo contro", spiegava ieri il capo dei senatori, Massimiliano Romeo. Sui governatori “andiamo avanti – confermava stamattina ad Agorà su Rai 3 il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini –. Vota il parlamento”. Salvini aveva anticipato che i leghisti “non avrebbero ascoltato” l’invito a ritirare l’emendamento del relatore del decreto elezioni e presidente della Comissione, Alberto Balboni (Fratelli d’Italia). “Non ci sarà nessun problema in maggioranza se non passerà in Parlamento la legge sul terzo mandato. La posizione della Lega è chiara ma siamo in democrazia: ogni tanto le proposte della Lega passano altre volte, come in questo caso, vengono bocciate perchè tutti gli altri, Forza Italia, Fratellli d'Italia, Pd, Cinquestelle sono contro. Secondo me è un errore”, ha aggiunto Salvini. 

Sui governatori maggioranza divisa 

In maggioranza si è creata dunque la spaccatura attesa. Il voto in disaccordo sembra non spaventare il centrodestra, che lo presenta come un episodio, per così dire, fisiologico. "E’ normale pensarla in maniera diversa”, minimizza il ministro per i Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani. La stabilità del governo "non è minimamente toccata”.

L’emendamento sui presidenti di regione “sarà respinto dalla commissione” ma “senza nessuna lacerazione –  anticipava stamani Maurizio Gasparri, capogruppo Fi –  ci sono opinioni diverse ma è normale dibattito che ha avuto più spazio sui giornali che nel dibattito della maggioranza”. “Ci sono due posizioni legittime, noi siamo perché a decidere siamo i cittadini", è il parere della Lega espresso dal senatore della Lega Paolo Tosato. Eppure il Carroccio non ha intenzione di archiviare il progetto. "Nonostante il voto contrario sul terzo

mandato dei governatori di Regione per noi la partita non è chiusa – commenta il senatore veneto della Lega Paolo Tosato –. Continuiamo a ritenere che la scelta o la bocciatura di un rappresentante del popolo, ad ogni livello, debba passare dal voto dei cittadini e non da una decisione dei partiti”. 

Cosa è successo in Commissione

La Commissione, che oggi era chiamata a esprimersi su 40 emendamenti al dl sulle consultazioni elettorali del 2024, si è riunita questa mattina alle 9. Presenti il ministro per i Rapporti con il parlamento, Luca Ciriani e la sottosegretaria Wanda Ferro.

La Lega ha preso atto del parere negativo sull'emendamento 4.4, per consentire il terzo mandato ai sindaci dei comuni con oltre 15 mila abitanti e ha ritirato il testo. Preso atto invece della scelta del governo di rimettersi alla Commissione per l'emendamento sul terzo mandato ai governatori, il partito di Matteo Salvini ha mantenuto il testo. Nel primo pomeriggio c’è stato il voto. 

Toti: “Si rischia contenzioso Governo-Regioni”.

Intanto il presidente della Liguria Giovanni Toti avverte: “Se non si mette ordine sul vincolo del terzo mandato rischiamo nei prossimi due-tre anni di avere un contenzioso tra governo centrale e Regioni quasi infinito. La Costituzione prevede che gli statuti e le leggi elettorali siano competenza esclusiva delle Regioni. Non so se vorrò fare il terzo mandato onestamente, vedremo se ci sono le condizioni per farlo, se è un vantaggio per la mia Regione e per la mia maggioranza politica. È una decisione che spetta ai territori, agli amministratori dei territori e soprattutto agli elettori”.