Domenica 2 Febbraio 2025
RAFFAELE MARMO
Politica

Tajani: “Su Albania e giustizia abbiamo ragione. Pochi magistrati non ci fermeranno”

Il leader azzurro: occupiamoci meno del caso Almasri e concentriamoci sul rischio di recessione. “Il comportamento dell’Aja lascia perplessi, perché ha inviato la richiesta d’arresto solo a noi? Dobbiamo favorire l’immigrazione regolare, ma dobbiamo contrastare assolutamente quella illegale”

Roma, 2 febbraio 2025 – “Il contrasto dell’immigrazione illegale non può fermarsi. Dobbiamo favorire quella regolare, ma dobbiamo contrastare assolutamente quella illegale. Noi siamo convinti di avere ragione e, dunque, si va avanti”, è netto il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, dopo la decisione della Corte d’Appello di Roma. E “la stessa cosa – spiega – riguarda la riforma della giustizia, che dobbiamo condurre in porto rapidamente. Mentre varrebbe la pena di occuparci di meno della vicenda Almasri e concentrare tutte le forze sulla crescita economica, per scongiurare il rischio di una recessione”.

Sul trasferimento degli immigrati, dunque, non si aspetterà la pronuncia della Corte europea?

Antonio Tajani, 71 anni, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia
Antonio Tajani, 71 anni, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia

“Vedremo il da farsi sul piano giurisdizionale, ma di sicuro dobbiamo procedere nella direzione che abbiamo stabilito: di continuare a usare le strutture in Albania”.

La decisione dei giudici romani è un altro capitolo dello scontro politica-giustizia?

“Mi pare evidente che ci sia da parte di taluni magistrati un atteggiamento ostile nei confronti del governo, volto a condizionare la vita politica del Paese con le loro decisioni. C’è un travalicare del potere giudiziario nei confronti del potere legislativo e di quello esecutivo. Nessuno è contro la magistratura, ma c’è un problema palese di squilibrio tra i poteri per l’azione di taluni magistrati”.

Certo, la vostra reazione sul caso Almasri è stata molto forte.

“La reazione è stata forte per due ragioni. In primo luogo non capisco perché il procuratore abbia deciso di procedere quando non era obbligato a farlo, sollecitato da una lettera esposto di un avvocato che è stato sottosegretario in un governo di sinistra. Il procuratore poteva benissimo considerare l’esposto completamente infondato, ritenendo la vicenda rientrante a pieno titolo nell’ambito delle decisioni politiche possibili del governo. Anche aver identificato i reati indica e implica una volontà e una valutazione del magistrato. Dunque, come hanno sostenuto autorevoli giuristi e costituzionalisti non certo di centrodestra, come Sabino Cassese e Luciano Violante, non era un atto dovuto”.

La seconda ragione?

“E poi c’è il comportamento della Corte penale dell’Aja che lascia un po’ perplessi. Di sicuro non si è capito perché la Corte non abbia inviato la richiesta di arresto agli altri Stati nei quali Almasri è stato prima di arrivare da noi”.

Ipotizza l’esistenza di un complotto ai danni dell’Italia per metterci nei guai con la Libia?

“Non faccio il dietrologo, sono un pragmatico. Non penso a complotti internazionali. Certamente c’è qualcosa che non ha funzionato, che non torna in questa vicenda”.

C’è chi ha tentato di usarla contro l’Italia?

“Non ho le prove. Metto, però, insieme una serie di tasselli. Mi pongo una serie di domande”.

L’opposizione in Italia chiede chiarezza in Parlamento: il governo andrà in aula a riferire?

“Il governo, con il ministro Piantedosi, è andato già in aula a spiegare che c’era un problema di sicurezza nazionale rispetto a una persona giudicata pericolosa. Il governo tornerà ugualmente a fornire ulteriori informazioni. Ciò non toglie che vi sia una strumentalizzazione continua da parte dell’opposizione di una vicenda che non è sicuramente in cima alle preoccupazioni degli italiani, mentre dovremmo concentrare gli sforzi sull’economia”.

Il rischio di un rallentamento dell’economia è incombente.

“C’è una congiuntura internazionale non favorevole. E noi dobbiamo fare di tutto in questo momento per sostenere la crescita e scongiurare la recessione”.

Come?

“Innanzitutto la Bce deve andare avanti con coraggio e continuare a tagliare il costo del denaro. È fondamentale per evitare la recessione. Per parte nostra, dobbiamo continuare a spingere l’export italiano per arrivare a 700 miliardi di euro entro al fine della legislatura, augurandoci che il quadro internazionale, in Medio Oriente e in Ucraina, si avvii verso la pace. Siamo anche il ministero del ‘commercio estero’: stiamo mettendo a punto la riforma per avere nelle nostre strutture una organizzazione e del personale in grado di sostenere sempre meglio le imprese all’estero. C’è, in terzo luogo, la questione dei dazi da affrontare: dobbiamo parlare con gli americani per far comprendere come una guerra commerciale non convenga a nessuno”.

Tenendo conto delle aperture di Donald Trump verso il governo italiano, potremo ottenere sconti a prescindere dall’Europa?

“Vediamo come evolve la situazione: noi siamo europei e europeisti, ma dobbiamo anche tutelare i nostri interessi. La competenza in materia è europea, ma si possono fare anche accordi bilaterali in taluni settori o materie”.

Per la crescita un nodo-chiave è quello dell’automotive: sarà possibile cambiare la posizione dell’Europa sul green Deal?

“È cruciale. La data del 2035 per il passaggio dall’auto endotermica a quella elettrica va posposta. E vanno assolutamente bloccate e rinviate le multe. Più in generale, serve una politica industriale italiana e europea: sabato scorso abbiamo presentato a Milano una proposta discussa con tutto il mondo produttivo”.

Quali i capisaldi?

“Oltre a aprire tutti i cordoni del credito per le Pmi, occorre il rilancio del nucleare per tagliare i costi dell’energia. È bene ha fatto il Ministro Pichetto Fratin a presentare il disegno di legge in materia. E’ urgente, poi, tagliare drasticamente la burocrazia e semplificare. Proponiamo una regola per le regole: per ogni nuova regola, bisogna cancellarne due. Occupiamoci, insomma, di meno di Almasri e concentriamoci sulla crescita.Tutti”.