Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Tajani rilancia lo ius scholae: “Non servono 7 generazioni per essere italiano”. La Lega: “Così Forza Italia mina stabilità governo”

L’intervento al Meeting di Rimini: “Non sono un lassista che vuole aprire a cani e porci, ma il mondo è cambiato”. La risposta del Carroccio: “Il Cav diceva: ius soli e scholae? No grazie”. La replica del vicepremier: “So cosa voleva dire Silvio”

Rimini, 22 agosto 2024 – "Il mondo è cambiato: non sono un pericoloso lassista che vuole aprire le porte a cani e porci ma la realtà è questa”. Antonio Tajani torna a parlare di diritto di cittadinanza ribadendo l’apertura in tema di ius scholae. “Essere italiano, essere europeo, ed essere patriota non è legato a sette generazioni, ma a quello che sei tu”, ha detto il vicepremier dal palco del Meeting di Rimini. "Non sono né un pericoloso sovversivo né un estremista di sinistra – ha voluto precisare il vicepremier –  ma dico che bisogna guardare alla realtà per quella che è. Io insisto sulla formazione, sull'identità, sulla cultura, perché se tu accetti di essere europeo nella sostanza, sei italiano ed europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa o verde, ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché vivi quei valori”. 

Ius scholae, soli e sanguinis: i significati 

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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Imagoeconomica)

Il messaggio a Salvini

Tajani ha ribadito che sì, è vero, lo ius scholae non è “parte del programma di governo” – come gli ha obiettato Matteo Salvini –  ma “noi possiamo esprimere il nostro giudizio, non è che perché un tema non è nel programma non se ne può parlare”.

Di dialogo ha parlato ieri anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (area Fratelli d’Italia) in un tentativo di mediazione tra azzurri e Lega, che invita a discutere “ma senza ideologia”. 

I principi per l'acquisizione della cittadinanza applicata nei diversi paesi Ue
I principi per l'acquisizione della cittadinanza applicata nei diversi paesi Ue

La Lega posta i video di Berlusconi

Nella Lega però c’è poca disponibilità ad accogliere le parole di Tajani. Proprio mentre il ministro parlava oggi sui social, il partito di Salvini ha rilanciato sui propri profili un vecchio video in cui Silvio Berlusconi, ospite di Fabio Faziosi dice contrario allo ius soli. “Ascoltate le parole, inequivocabili, del grande Silvio. Ius soli e ius scholae? No, grazie”, si legge nel post che riporta un' intervista del Cavaliere. “La cittadinanza dopo cinque anni di ciclo scolastico? Bisogna vedere.. alcuni vogliono la donna segregata, alcuni odiano i cristiani – diceva il presidente di Forza Italia –. Non possiamo dargli cittadinanza solo perché hanno frequentato la scuola...”.  

Il post della Lega: "Berlusconi diceva no allo ius scholae"
Il post della Lega: "Berlusconi diceva no allo ius scholae"

Tajani (FI): “So cosa voleva dire Silvio”

Ribatte Tajani: “Credo di conoscere bene il pensiero di Berlusconi e non credo che Berlusconi debba essere utilizzato per fare polemiche politiche. So quello che diceva: si riferiva a un corso di studio di cinque anni e non basta avere avuto l'iscrizione per cinque anni”. 

Al Meeting Tajani non ha risparmiato una stoccata agli alleati: “Non voglio parlare degli africani che poi possono diventare cittadini italiani, se no poi qualcuno si arrabbia...”. Plaude monsignor Paglia: “Viva lo ius scholae”. 

Romeo: “Forza Italia mina stabilità governo”

In  serata l’affondo della Lega con il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che intervenendo alla trasmissione '4 di sera’ su Rete4 ha sottolineato: “Cosa fanno presentano una proposta di legge in Parlamento e l'approvano con i voti della sinistra? Che cosa potrebbe capitare? Sinceramente troviamo un po’ curiosa questa insistenza. Insistere in questa direzione non so dove possa portare”, ha concluso. L'insistenza di Tajani è il ragionamento di Romeo “non è che infastidisce tanto la Lega, che ha una sua posizione chiara e ribadisce il suo no, ma visto che offre una sponda alle opposizioni rischia di minare seriamente la stabilità del governo. Sinceramente facciamo fatica a comprendere a che pro”.