Roma, 25 agosto 2024 – “Tutto quello che faccio è per allargare i confini del centrodestra e non lasciare spazio a sinistra sulle grandi questioni. Tanti cattolici, moderati, liberali guardano a noi con crescente interesse per i temi che poniamo, i diritti, le carceri, la giustizia, lo ius scholae, l’economia sociale. Dunque, con noi il governo non corre alcun rischio". È netto il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani rispetto alle tensioni agostane nella maggioranza, ma "ora – avvisa – dobbiamo concentrarci sulla manovra, che è la priorità delle prossime settimane".
Dunque, la maggioranza non rischia e lei non mette in pericolo il governo, come qualcuno l’ha accusata di fare?
"Mai posto nessun aut aut: esprimo le mie idee, sempre in sintonia con il programma della coalizione. Io lavoro solo per rafforzare la maggioranza anche occupando terreni che stanno fuori: per vincere. C’è un elettorato cattolico, liberale, riformatore che va recuperato al centrodestra. E sarebbe un errore arroccarsi su certe posizioni. Questo riguarda i diritti, ma anche, e allo stesso modo, l’economia, per la quale servono politiche di crescita, politiche industriali, privatizzazioni, non certo statalismo".
La manovra sarà al centro del vertice di governo del 30 agosto?
"Parleremo, proprio per rinsaldare la maggioranza sull’economia, di quello che c’è da fare per una politica economica funzionale alla prosecuzione del favorevole ciclo che sta attraversando il nostro Paese. Ricordo che siamo l’economia che è cresciuta di più dopo il Covid. Secondo il Financial Times , la nostra occupazione crescerà ancora nei prossimi tre anni, unico caso tra le grandi economia europee. Il tasso di occupazione raggiunge il 62,2%, record storico, mentre la disoccupazione si ferma al 7%, la più bassa dal 2007. Non solo. Nel 2024 l’export di merci dell’Italia ha raggiunto quello del Giappone, classificandoci come quarta potenza mondiale per l’export. A fare da traino, stavolta, anche la buona performance del Mezzogiorno".
Con quale impostazione, dunque, vi presenterete come Forza Italia al summit?
"La manovra dovrà essere certamente a favore della crescita, tenendo conto della situazione attuale. Ma proprio la politica della crescita è l’unica che può servire ad abbattere il debito, sul quale ci ha richiamato anche il governatore Fabio Panetta. Dobbiamo, dunque, continuare sul taglio del cuneo fiscale per ridurre il costo del lavoro. E confermare i sostegni per le lavoratrici madri. Dobbiamo dare qualche ulteriore segnale per l’aumento delle pensioni minime e sostenere la spesa pubblica dove è necessario, a cominciare dalla sanità. E, soprattutto, dare una prospettiva ai giovani".
È una priorità sulla quale si insiste sempre, ma spesso con pochi interventi concreti.
"E, invece, è indispensabile agire con urgenza: siamo il Paese in cui la quota di giovani tra i 25 e i 34 anni in possesso di un titolo di studio post-diploma è solo del 29,2%. Penultimo posto in Europa davanti solo alla Romania. Abbiamo il più alto numero di giovani che non studiano e non lavorano".
Attraverso quali strumenti agire?
"Indico i canali principali: il rifinanziamento e il rilancio del fondo per lo studio per agevolare l’accesso al credito degli studenti meritevoli, l’aumento dei finanziamenti all’università (prestiti garantiti) e alle residenze universitarie, gli sgravi alle spese di formazione, il rifinanziamento del Fondo per il mutuo prima casa per le giovani coppie sotto i 36 anni".
C’è, però, una grande questione salariale che riguarda fasce consistenti di lavoratori e soprattutto i giovani.
"Dobbiamo lavorare per salari ricchi, non minimi. Occorre premiare il lavoro e incentivare l’imprenditorialità soprattutto giovanile. Pensiamo alla defiscalizzazione per i giovani neoassunti fino a 40 anni, ma anche a una tassazione sostitutiva tra il 5 e 10% sugli straordinari e all’aumento fino a 2mila euro l’anno della quota detassata di welfare aziendale e premi di risultato".
Arriviamo ai nodi. Si riparlerà di tasse sugli extraprofitti di banche e imprese di altri settori-chiave?
"La tassa sugli extraprofitti, come era stata congegnata, finiva per danneggiare solo le Bcc e le Banche popolari, quelle più vicine alle piccole e medie imprese. Certo che le banche devono pagare le tasse, ma attenzione a immaginare cose estemporanee fuori da logiche di mercato. È per questo che abbiamo alzato uno sbarramento e le ipotesi anche quest’anno sono state smentite. Semmai è fondamentale che la Banca centrale europea prenda coraggio e tagli i tassi. Almeno dello 0,50".
La Lega insiste per Quota 41 per le pensioni anticipate: voi siete più che perplessi.
"Quota 41 non è scritta nel programma di governo, ma siamo pronti a discutere e a valutare. Ma soprattutto si devono aumentare le minime".
Anche le privatizzazioni sono un vostro cavallo di battaglia non sempre condiviso dagli alleati.
"E, invece, dobbiamo continuare in questa direzione sia rispetto al patrimonio pubblico inutilizzato sia, per esempio, rispetto ai servizi portuali. E, d’altra parte, abbiamo visto che sul Monte dei Paschi il Ministro Giancarlo Giorgetti è andato avanti".
La manovra dovrà passare al vaglio di Bruxelles: atteggiamenti di eccessivo rigore dopo il no di Meloni a von der Leyen?
"Io non credo che le valutazioni europee possano essere legate al voto dei partiti. Ricordiamo anche, però, che la seconda forza della coalizione, noi, ha votato a favore e siamo una garanzia per l’Europa. Farò di tutto perché l’Italia conti in Europa. Quest’ultima ha bisogno dell’Italia. E l’isolazionismo è un grave errore".