Venerdì 27 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Canone Rai, Salvini: “Anche Berlusconi era d’accordo sul taglio”. Tajani: “Non prendo ordini da nessuno”

Resta alta la tensione dopo la bocciatura dell’emendamento della Lega. Il ministro delle Infrastrutture: “Respinto lo stesso testo che andava bene lo scorso anno”. Il leader degli azzurri: “Noi siamo la seconda forza della coalizione”

Roma, 27 novembre 2024 – Niente taglio del canone Rai. E non si placano le polemiche nella maggioranza, con protagonisti il segretario della Lega, Matteo Salvini, e il leader di Forza Italia, Antonio Tajani. Gli azzurri in commissione Bilancio al Senato hanno votato con l'opposizione contro la riduzione del contributo per la tv pubblica da 90 a 70 euro. Una misura fortemente voluta proprio dalla Lega.

Antonio Tajani, leader di Forza Italia, e Matteo Salvini, segretario della Lega
Antonio Tajani, leader di Forza Italia, e Matteo Salvini, segretario della Lega

Salvini: “Anche Berlusconi era d’accordo sul taglio al canone Rai”

"A me è spiaciuta solo una cosa. Ricordo che anche l'amico Berlusconi riteneva che il canone Rai fosse una tassa, una gabella su cui riflettere e da limare. Io sarei per la cancellazione, ma in medio stat virtus”, le parole del vicepremier al convegno 'Energia e Europa’, commentando la spaccatura del governo sull'emendamento del suo partito. “La cosa curiosa è che si è votato lo stesso testo votato l’anno scorso. Se andava bene l'anno scorso perché ora no?”, ha continuato Salvini che ha poi spiegato di sentire Giorgia Meloni “tutti i giorni”, e di non aver parlato con Antonio Tajani: “Ha da fare e anche io”. È una comunicazione da far ripartire? “Dai - ha aggiunto dopo - ci messaggiamo”.

Tajani: “Non prendo ordini da nessuno”

Sul caso è poi intervenuto anche il ministro degli Esteri: “Che dietro ogni scelta di Forza Italia ci sia sempre la famiglia Berlusconi è una vostra ossessione, una vera e propria ossessione...”. Antonio Tajani ha appena finito di parlare in Aula al question time della Camera. Prima di lasciare Montecitorio, il vicepremier si è fermato a parlare del tema caldo del giorno: il taglio del canone Rai che agita e divide la maggioranza. Il ministro degli Esteri non ci sta: ''Io non prendo ordini da nessuno. Prima con Piersilvio che scende in campo, poi con Marina... Sono grande e grosso, ho 70 anni, ma vi pare che prendo ordini da qualcuno? Ma tanto – lo sfogo del segretario nazionale di FI – è inutile che vi dico delle cose, tanto scrivete sempre quello che volete... Così sulle banche, ora sul canone Rai: ogni cosa che facciamo, la facciamo perché c'è qualcuno che ci dice cosa dobbiamo fare... Non ho mai preso ordini da nessuno”.

La posizione di Forza Italia in proposito, ha assicurato Tajani, non è mai cambiata: "L'abbiamo detto sin dall'inizio che non avremmo mai votato un emendamento del genere. “Invece di tagliare il canone Rai che costa 50 centesimi al cittadino italiano, con quei 430 milioni di euro facciamo un'operazione per tagliare sul serio le tasse. Potevamo metterli in un pacchetto dell'Irpef aggiungendoli a quelli del concordato fiscale. Si poteva usarli per la sanità. In ogni caso, possono essere utilizzati per fare cose concrete". Giorgia Meloni condivide questa linea? “Io dico quel che penso io...”, ha tagliato corto Tajani, difendendo la crescita di Forza Italia e il suo peso politico alle ultime elezioni, a cominciare dalle Europee. Così il vicepremier ha risposto a chi gli ha fatto notare che Salvini rivendica per la Lega il 'secondo posto' tra i partiti del centrodestra: “Che siamo la seconda forza della coalizione lo dicono i numeri. Guardate le Europee, parlano i numeri...”.