Sabato 6 Luglio 2024

Svuotacarceri 2024, decreto legge: ok del governo. Cosa prevede. Nordio: “Tossicodipendenti dal carcere alla comunità”

Il ministro: “Provvedimento orientato sull’umanizzazione carceraria. Facilitiamo il trasferimento della detenzione. Assumeremo mille nuovi agenti penitenziari”

Roma, 3 luglio 2024 – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato un decreto-legge (dl carceri) che introduce misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del ministero della giustizia. Le norme introdotte mirano, tra l'altro - si legge nel comunicato finale del Cdm - rafforzare la sicurezza, l'operatività e l'efficienza degli istituti penitenziari mediante l'assunzione di mille unità personale del Corpo della polizia penitenziaria e lo scorrimento delle graduatorie per l'assunzione di vice-ispettori e vice-commissari della polizia penitenziaria; garantire il miglior funzionamento degli istituti di pena, mediante l'incremento del personale che opera in ambito penitenziario e minorile; assicurare un più efficace reinserimento dei detenuti nella società, anche attraverso l'istituzione di un elenco delle strutture residenziali idonee all'accoglienza e al reinserimento sociale di coloro che hanno i requisiti per accedere alle misure penali di comunità, ma che non sono in possesso di un domicilio idoneo e sono in condizioni socio-economiche non sufficienti per provvedere al proprio sostentamento; introdurre una nuova fattispecie di reato al fine di chiarire definitivamente la punibilità delle condotte di peculato per distrazione del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio; eliminare le incertezze interpretative in relazione alle procedure esecutive nei confronti degli Stati esteri; razionalizzare benefici e regole di trattamento applicabili ai detenuti, in particolare in materia di colloqui telefonici e liberazione anticipata; assicurare l'effettività delle funzioni di impulso e coordinamento del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo anche in relazione ai poteri di avocazione del procuratore generale presso la corte d'appello; differire il termine per l'entrata in vigore del tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, al fine di permettere l'adozione degli interventi necessari per l'effettiva operatività del medesimo".

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, durante la conferenza stampa al termine del Cdm (Ansa)
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, durante la conferenza stampa al termine del Cdm (Ansa)

"Il provvedimento approvato oggi è un intervento vasto e strutturale che affronta in modo organico un altro settore del sistema dell'esecuzione penale. Questo intervento è frutto di una visione del governo Meloni, condivisa dai nostri sottosegretari, che sul punto di vista della Giustizia è orientata essenzialmente su quello che potremmo chiamare umanizzazione carceraria”, le parole di Nordio.

"Vogliamo facilitare il trasferimento della detenzione dalla brutalità dell'istituto penitenziario alla comunità di accoglienza. Sempre restando fermo che si tratta di regime detentivo, trasferiamo minori e tossicodipendenti dal carcere alla comunità. È un passo molto importante, ci porta molto avanti nel reinserimento sociale ed è un rimedio al sovraffollamento carcerario”, ha aggiunto il ministro. “Il sovraffollamento delle carceri non è dovuto a una decisione governativa, è il magistrato che decide dello status libertatis. E spetta sempre alla magistratura di sorveglianza”, ha sottolineato Nordio.

Altra novità annunciata da Nordio è l’assunzione di mille nuovi agenti penitenziari. “L'articolo 1 del decreto Carceri contiene una misura sostanziale e al contempo molto significativa, cioè l'aumento del personale della polizia penitenziaria. Abbiamo deciso di assumere mille unità, le risorse ci sono. Vanno ad aggiungersi alle mille assunte lo scorso anno e ci avviciniamo a quelle che sono le piante organiche previste dai regolamenti anche se sappiamo che c'è altro da fare", ha detto Nordio. "Abbiamo aumentato il numero dei dirigenti penitenziari e l'obiettivo è di dotare ogni istituto di pena di un comandante o di un direttore o di un vicedirettore per ricostruire una catena di gestione stabile ed efficiente", ha concluso citando l'articolo 2 del decreto Carceri. 

Il problema delle carceri in Italia è noto, ne è consapevole il viceministro della Giustizia, Paolo Sisto. Che nei giorni scorsi ha dichiarato: “È evidente che nel nostro Paese esiste un problema carceri e riguarda sia i maggiorenni che i minorenni. Sappiamo che esiste un problema di strutture su cui occorre agire situazione per situazione”, le parole di Sisto, facendo cenno alle pene alternative e parlando della necessità di 'decarcerizzare’ la pena. "Inoltre – ha aggiunto il viceministro – sono in arrivo duemila nuovi agenti nella polizia penitenziaria, nella consapevolezza che gli agenti spesso sono 'detenuti insieme ai detenuti’, sottoposti a stress davvero gravosi”.

Il 2024 è già l'anno buio delle carceri italiane anche per quanto riguarda i suicidi: in questi primi sei mesi cinquantuno detenuti si sono tolti la vita. Le cifre preoccupano molto visto che in prospettiva il rischio è di superare i numeri del 2022, quando furono accertati 85 casi in 365 giorni. Ma è un dramma che riguarda anche il personale della penitenziaria, tra i quali da gennaio si contano cinque suicidi. Ma per i sindacati, come ha sostenuto Aldo Di Giacomo, segretario del Sap,  “lo Stato ormai ha ammainato bandiera bianca”.