Giovedì 23 Gennaio 2025
MAURIZIO
Politica

Sul lavoro serve un cambiamento culturale

Sacconi operazione referendaria doveva produrre una forte mobilitazione unitaria a sinistra guidata dal quesito sulla Autonomia differenziata. La bocciatura di...

Sacconi

L'operazione referendaria doveva produrre una forte mobilitazione unitaria a sinistra guidata dal quesito sulla Autonomia differenziata. La bocciatura di quest’ultimo da parte della Consulta ha portato invece in prima linea i quesiti sul lavoro. La materia è divisiva nella stessa sinistra politica e nei sindacati. La Cisl non ha mai nascosto la propria contrarietà all’iniziativa della Cgil. Il fronte delle imprese sarà compatto nel contestare gli effetti delle abrogazioni perché destinati a ridurre la propensione ad assumere e a inibire anche gli appalti genuini. Se è ben vero che la sollecitazione di partecipare al voto si caricherà esclusivamente sui proponenti, sarebbe tuttavia utile che i contrari dessero vita a un blocco sociale consapevole del cambiamento culturale necessario nel mercato del lavoro.

Il salto tecnologico segna la fine della seconda rivoluzione industriale quando le produzioni erano seriali e i lavori ripetitivi. Tutto l’impianto regolatorio è stato costruito in quegli anni nel presupposto della mera difesa dei lavoratori (alienati e massificati) dai potenziali abusi dei detentori dei mezzi di produzione. In un contesto di modelli organizzativi orizzontali, i lavoratori sono ora richiesti di partecipare con tutte le proprie capacità agli obiettivi d’impresa. E chiedono in cambio di essere considerati nella integralità dei loro bisogni e delle loro aspirazioni, a partire da remunerazioni premiali collegate ai risultati. Non a caso, in parallelo a un referendum viziato dalla vecchia contrapposizione tra capitale e lavoro, il Parlamento si accinge ad approvare la legge di attuazione del dettato costituzionale sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese. Può così affermarsi una nuova cultura cooperativa delle relazioni di lavoro nelle quali più che l’articolo 18 conterà il diritto-dovere ai continui incrementi di professionalità.