Roma, 8 marzo 2016 - "UN’OCCASIONE persa per la destra". Come un fiume carsico che scorre sotterraneo per riemergere con forza all’improvviso, Francesco Storace tra i gazebo domenicali del Pd romano vede riapparire la silhouette del patto del Nazareno: "Il ‘no’ di Berlusconi a fare le nostre primarie il 6 marzo, assieme a quelle della sinistra, ha privato l’elettore del centrodestra di un candidato unitario. Dietro questa scelta, c’è un accordo di basso profilo tra Silvio e Matteo Renzi per favorire il Pd. Dopo la geografia, insomma, c’è pure la politica", dice il leader della Destra, che si è candidato a fare il sindaco della capitale.
Roma per il premier è importante. Quale sarebbe la posta in gioco per il Cavaliere? "Nessuno disturba le sue imprese. Basta vedere come sono aumentati i dividendi Mediaset. Berlusconi ha scelto Bertolaso per avere la certezza assoluta di non vincere. Non capisco, però, perché Salvini e Meloni si siano prestati al gioco".
Salvini si è ribellato. Vorrebbe candidare Marchini. "Salvini commette un errore sia se sta con Bertolaso sia se sta con Marchini. Sarebbero due candidature innaturali per la Lega: se converge su di me prende una barca di voti".
A parte Storace, qual è il candidato più competitivo per la destra? "Il tema vero è candidare uno di destra. Non mi pare che gli altri due lo siano".
A quali condizioni farebbe un passo indietro? "Faccio un passo indietro se convocano le primarie e qualcuno mi batte. Il candidato gradito a Renzi che deve stare in tribunale per corruzione non lo sostengo. A meno che non sia votato dal popolo di centrodestra".
Il centrosinistra insegna: le primarie spesso si rivelano un flop. "Le nostre sarebbero primarie vere, non all’acqua di rose: si scatenerebbe una marea di opinione pubblica. Comunque: finora le hanno fatte in tre – Berlusconi, Salvini e Meloni – da quattro elettori in su sarebbe un successo. Alla faccia del referendum ridicolo su Bertolaso che vogliono fare nel weekend".
Magari il Cavaliere riesce a smuovere le folle. "Ma figuriamoci. Devono fabbricare i pupazzetti, metterci le emoticon ai gazebo per avere gente. Io comunque sabato vado a Napoli a fare un comizio, così abbasso il quorum".
Il caso ‘Mafia capitale’ chi penalizza di più destra o sinistra? "Ad oggi, ci sono stati due condannati a sinistra: Ozzimo (Pd) assessore di Marino, e un consigliere comunale del centro democratico, Caprari".
Logica vuole che dovrebbe penalizzare il Pd. "Certo. Tanto è vero che la vulgata che gira è ‘se vi unite, vincete’. Ma il Cavaliere deve evitare di far vincere il centrodestra, altrimenti non si spiega il suo comportamento".
Dà per scontato un ballottaggio Raggi-Giachetti? "Io me la gioco. Sa quali sono le frasi più gettonate tra le persone che incontro? ‘Se ci sei tu vado a votare’. E poi ‘non me ne frega niente di quello che dice il partito, il candidato lo scelgo io’. Per questo sono convinto che più alta sarà l’affluenza, più aumentano le mie chance".