Roma, 30 ottobre 2024 – Fermare "la tragica catena di morti sul lavoro" che secondo gli ultimi dati Inail nel 2024 si sta allungando su ritmi superiori a quelli dello scorso anno. E' stato questo il lietmotiv alla Camera dei deputati, durante la prima edizione degli Stati generali sulla salute e la sicurezza sul lavoro. Una tre giorni che vede confrontarsi, tutti insieme, politica, parti sociali, istituzioni e anche l'Unione Europea, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e anche dei familiari di alcune delle vittime degli ultimi incidenti mortali. Nel corso dei lavori il monito è stato scandito direttamente (in presenza e in italiano) dal commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit. "Il rispetto dell'obiettivo della sicurezza sul lavoro necessità l'impegno di tutto gli attori, dall'Unione Europea ai governi nazionali passando per gli attori sociali, per il quale nonostante tutto il lavoro fatto gli incidenti mortali sono purtroppo ancora numerosi, in Europa e soprattutto in Italia. Davvero non ci sono più parole perché è l'ora delle azioni: il primo fronte è quello dell'effettiva applicazione delle leggi esistenti, che sono buone ma spesso non applicate adeguatamente". Secondo la Commissione "dobbiamo rafforzare gli ispettorati del lavoro, ma il ruolo degli imprenditori è fondamentale. Il dialogo sociale deve essere capillare, i sindacati devono essere rafforzati e sostenuti". E il terzo punto "è quello delle sanzioni per i criminali, perché non c'è altra parola per definirli. In Italia il fenomeno è particolarmente grave nel settore agricolo, per questo abbiamo inserito delle condizionalità: dal 2025 non daremo più un centesimo di fondi sull'agricoltura a chi non rispetta le norme sulla sicurezza".
Gli Stati generali nascono dall’attività della Commissione parlamentare sulle grandi stragi sul lavoro avvenute in Italia presieduta dalla dem Chiara Gribaudo. "Quanto fatto finora non basta – ha premesso nel suo intervento l'esponente del Pd – l'Inail ci racconta di un aumento del 3,5% per cento di morti sul lavoro nel 2024 rispetto al 2023. L’ultima tragedia a Palermo. È una realtà inaccettabile, di un Paese che nonostante le sue eccellenze non riesce ancora a garantire una qualità di lavoro dignitosa. Non ci vogliamo arrendere a tutto questo, servono norme adeguate ma soprattutto un impegno comune, collettivo e diffuso che lei, presidente Mattarella, ha sempre citato". Gribaudo ha riservato un passaggio del suo intervento alla storia del rider costretto a consegnare a Bologna durante l’alluvione: "Scene che non solo devono indignarci, ma interrogarci come comunità e portarci a mettere dei punti fermi. Eccolo il confine che dobbiamo tenere a mente, eticità del lavoro e di chi lo richiede".
Quelle che che "qualcuno definisce morti bianche non sono né invisibili né senza colpevoli – ha evidenziato Gribaudo –. Di recente sono state introdotte novità normative, ma io credo non siano sufficienti. Servono più ispettori, rapidamente. La formazione non è adempimento burocratico, ma uno strumento fondamentale per creare ambienti di lavoro sicuri. Non dobbiamo arrenderci e non vogliamo arrenderci". "Non possiamo dimenticare poi anche piaga sottile e molto in crescita della violenza e dell’aggressione verso chi lavora a contatto con pubblico – conclude Gribaudo –, la crescente precarietà e i carichi lavoro aumentano i rischi di infortuni. Alle aziende chiediamo un impegno autentico per la salute dei lavoratori. Ai sindacati chiediamo di essere garanti della tutela e ai lavoratori di fare la loro parte, vigilare e denunciare. Infine, alla politica tutta di produrre norme concrete e utili e possibilmente di farlo insieme. Auspico che questo sia un appuntamento annuale simbolo di impegno e cambiamento e che da qui parta un percorso che faccia della sicurezza sul lavoro un valore sacro e inviolabile. Non accontentiamoci di meno".