Domenica 8 Settembre 2024
LIVIO GIGLIUTO, PRESIDENTE ISTITUTO PIEPOLI
Politica

Il sondaggio sul campo largo: i dem promuovono il patto con Renzi. Grillini scettici. E pesano gli indecisi

Il 45% degli elettori Pd è favorevole a una coalizione ampia che comprenda anche Iv e Azione. Percentuale che cala fino al 6% tra chi invece vota per il M5s, dove è ancora forte l’idea di un’alternativa

Il sondaggio

Il sondaggio

Roma, 8 settembre 2024 – Il quadro politico con il quale abbiamo affrontato la consueta pausa estiva e che ci era stato consegnato dalle elezioni europee, a una prima lettura, sembra piuttosto netto: il centrodestra è in salute e tutti i suoi partiti hanno registrato una crescita più o meno marcata rispetto alle quote raccolte alle politiche del 2022. Eppure, nell’altro emisfero della politica italiana, se tenessimo insieme tutte le forze di opposizione arriveremmo a una quota del tutto simile a quella della maggioranza. Insomma: l’avvenuta polarizzazione politica porterebbe, in questo momento, a un equilibrio molto vicino alla parità.

Come sappiamo, però, in politica raramente la somma fa il totale. Non fa eccezione il caso del campo largo e il tentativo di unire tutte le forze politiche che si contrappongono al centrodestra e che a vario titolo, negli scorsi mesi, si sono mostrate disponibili a formare una coalizione insieme al Pd che, se non altro per motivi di dimensione elettorale, si propone come suo punto di riferimento.

Gli elettorati del Pd e del M5s, infatti, sembrano avere visioni molto distanti sulla forma che dovrebbe assumere l’alleanza con cui sfidare il centrodestra: tra i democratici, probabilmente più abituati alla vita di coalizione, la maggioranza tifa per un campo larghissimo, che vada dal Movimento 5 Stelle ad Alleanza Verdi e Sinistra, fino ai partiti di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Certo, persiste una minoranza non marginale che immagina un futuro senza centristi e un centrosinistra più radicale, mentre pochissimi escluderebbero dalla coalizione il Movimento 5 Stelle. Opposta la lettura dei pentastellati, che preferirebbero qualunque ipotesi a quella di trovarsi alleati strutturalmente con Italia viva e Azione (idea che convince solo il 7% elettori del Movimento).

Il dato più importante, però, è quello degli indecisi: in questo momento, i due terzi degli elettori del partito guidato da Giuseppe Conte non riescono ad esprimersi sulla coalizione ideale. Perché? La spiegazione sta, probabilmente, nelle ragioni stesse che hanno portato alla nascita del Movimento: offrire un’alternativa alla politica e ai partiti tutti, non a una loro parte. Di conseguenza, se da una parte i pentastellati riescono a digerire una coalizione limitata nello spazio e nel tempo, legata a singole elezioni amministrative, dall’altra fanno più fatica ad accettare di immaginarsi strutturalmente parte di una coalizione, soci della politica e dei partiti tradizionali.

Un nodo cruciale, in queste settimane, sembra essere la partecipazione di Italia Viva e del suo leader Matteo Renzi: la maggioranza degli elettori democratici (il 45%, contro un 34% di scettici, solo uno su tre) sembra essere pronta alla catarsi, riaccogliendo l’ex segretario, con cui pure non sono mancate le frizioni, per costruire in un nuovo percorso comune in coalizione. Le immagini estive, tra campi da calcio e partecipazione alle Feste dell’Unità, hanno probabilmente aiutato questo percorso.

Se il percorso di disgelamento dei rapporti sta funzionando con gli elettori del Pd, le cose sono molto diverse tra quelli del Movimento 5 stelle: solo il 6% si dichiara favorevole all’alleanza con Italia viva. Anche in questo caso, però, prevalgono nettamente indecisi: i due terzi degli elettori pentastellati anche in questo caso non esprime un’opinione.

Quello che manca, quello che serve, forse, è lo sforzo di costruire e offrire un racconto che tenga insieme queste storie, e che vada oltre alla sola contrapposizione al centrodestra, argomentazione storicamente più che valida per motivare gli elettori di centrosinistra, ma non sufficiente per chi, come gli elettori pentastellati, non sente propria la tradizionale divisione politica tra centrodestra e centrosinistra.