Roma, 8 maggio 2019 - A Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri è terminato dopo due ore con la revoca dell'incarico al sottosegretarioa Armando Siri. Fonti della Lega hanno definito la "discussione civile e pacata" aggiungendo che sono intervenuti i ministri Bongiorno e Salvini per ribadire "fiducia nel premier ma anche difesa del sottosegretario Armando Siri, innocente fino a prova contraria".
"Basta coi litigi e con le polemiche, ci sono tantissime cose da fare: flat tax per famiglie, imprese e lavoratori dipendenti, autonomia, riforma della giustizia, apertura dei cantieri, sviluppo e infrastrutture: basta chiacchiere, basta coi No e i rinvii" hanno aggiunto i leghisti al termine del cdm. E tornando sulla delibera di Conte "la Lega ha espresso contrarietà alla decisione e prende atto della facoltà del presidente del consiglio di chiedere la revoca del sottosegretario" hanno inoltre commentato i leghisti. "La Lega - proseguono le stesse fonti - difende un principio: non può esserci un automatismo tra indagini e colpevolezza. È un principio di civiltà giuridica che vale per tutti. Lega e 5 stelle. Apertura di un`inchiesta non può coincidere con la chiusura o la condanna. Siamo dell`opinione che chi ha incarichi istituzionali deve pagare il doppio se colpevole, ma contrari al principio di colpevolezza senza processo".
CONTE - Sulla revoca del sottosegretario "abbiamo acquisito il parere del Cdm che ha ribadito piena fiducia del mio operato e ha preso atto di questa mia iniziativa". Ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a margine di una cerimonia alla Sinagoga di Roma. "E' stata - ha aggiunto Conte - una discussione franca e non banale perché ho ritenuto questo un passaggio politico e non meramente burocratico-amministrativo. Quindi c'è stato un confronto leale e aperto all'esito del quale c'è stata piena fiducia nel mio operato". "Andiamo avanti con la fiducia dei cittadini, consapevoli che senza questo fattore non potremmo mai sentirci il governo del cambiamento", ha aggiunto il premier che ha specificato anche i passi successivi: "chiederò la revoca, quindi arriverà lo schema di decreto al Presidente della Repubblica per la revoca del sottosegretario Siri".
DI MAIO - "Si è deciso di avviare la procedura di revoca dell'incarico a Siri, non perché colpevole, ma perché per noi quando si parla di un'inchiesta per corruzione la politica deve agire prima dei giudici. Per me è un grande orgoglio far parte di questo governo, sono molto orgoglioso delle decisioni che abbiamo preso insieme. E' stato un Consiglio dei Ministri molto disteso, ci siamo detti che andiamo avanti e che ci sono tante cose da fare per gli italiani, le faremo insieme nei prossimi quattro anni". Ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a Palazzo Chigi dopo il Cdm. "Il Governo dà un segnale di discontinuità rispetto al passato, quando ci sono delle ombre interviene. Non è una vittoria del M5S, non sono qui per esultare, è una vittoria degli italiani", ha aggiunto.
SALVINI - "I processi si fanno in tribunale e ritengo ci siano 60 milioni di presunti innocenti, fino a prova contraria. Per quello che mi riguarda, però, abbiamo talmente tante cose da fare che niente mi fa cambiare idea sul fatto che l'Italia abbia bisogno di un governo", ha detto Matteo Salvini dal Viminale, risponde ai giornalisti che hanno chiesto un commento sia sulla revoca a Siri, che sull'inchiesta aperta dalla procura di Milano sul governatore Attilio Fontana. "Prendo atto del fatto che la Raggi è indagata da anni ed è al suo posto - ha puntualizzato ancora il leader della Lega - I nostri candidati sono specchiati: forse ci sono colpe di serie A e colpe di serie B, presunti colpevoli di serie A e di serie B, ma a casa mia, se uno vale uno, inchiesta vale inchiesta". "Noi non abbiamo nessun problema, la questione morale riguarda altri. Mi dispiace che qualcuno si stia sporcando la bocca su Fontana", ha concluso Salvini. ZINGARETTI - "Vedo ipocrisia in Di Maio quando dice 'facciamo dimettere i nostri'. I sindaci Raggi, Appendino, Nogarin sono stati sotto processo ma non sono stati fatti dimettere. I processi vanno fatti nei tribunali: quando la sede di governo si trasforma in tribunale, c'è il declino della democrazia". Lo ha detto Nicola Zingaretti, segretario del Pd. LA DIFESA - "Il senatore Siri ha ribadito con fermezza di non aver mai ricevuto, né da Paolo Franco Arata, né da chiunque altro, promesse di pagamento o dazioni di denaro, che avrebbe rifiutato con sdegno, facenti riferimento al merito della sua attività di senatore della Repubblica e di sottosegretario di Stato": è quanto sostiene l'avvocato Fabio Pinelli, difensore dell'esponente della Lega, che ha rilasciato oggi dichiarazioni spontanee ai pm di Roma
ITER REVOCA - Il caso del sottosegretario leghista Armando Siri (indagato per corruzione) è stata al centro per giorbni di un duro scontro tra i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Con il primo che a più riprese ha chiesto le dimissioni del sottosegretario.
La revoca - hanno sottolinetao fonti di Palazzo Chigi prima del cdm - sarebbe avvenuta attraverso un decreto della Presidenza della Repubblica, su proposta del premier, di concerto con il ministro competente, in questo caso Danilo Toninelli (che aveva già ritirato le deleghe a Siri), sentito il Consiglio dei ministri. Il parere dei ministri non è stato, quindi, vincolante, la procedura infatti non ha previsto il voto del Consiglio dei ministri.
IL CDM – Assenti i ministri di Economia ed Esteri, Giovanni Tria e Enzo Moavero, impegnati all'estero in missione, erano invece presenti tutti i titolari degli altri dicasteri, sia tra le file della Lega sia in quelle M5s. Prima del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini si è riunito, sempre a Palazzo Chigi, con i ministri della Lega e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha portato subito al tavolo del Consiglio dei ministri le motivazioni che sono alla base dell'opportunità di revocare il sottosegretario Armando Siri. Dopo la relazione del presidente del Consiglio, si è aperto il dibattito tra i ministri di Lega e M5s le cui posizioni sul tema sono - come è noto - divergenti. La Lega ha affidato la 'difesa' di Siri in cdm a un, duro, intervento del ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno.
Dopo gli interventi dei due "avvocati", il premier Conte e il ministro Bongiorno, sono intervenuti diversi ministri del M5S e della Lega, a cominciare dai due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Infine al termine della discussione in Cdm il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunicato la revoca dell'incarico al sottosegretario Armando Siri.