Hanno scelto una bella foto, quelli delle Poste. Piacerebbe anche a lui, o a Marinella, la segretaria che quando il capo scese in politica mandava ai direttori di giornali le immagini «ufficiali». «Sono quelle da pubblicare», riferiva con fermezza e cortesia, prima di capire che le cose non funzionavano proprio così.
È un Silvio Berlusconi delle migliori annate con sfondo istituzionale e bandiere dell’Italia e dell’Europa che appare nel francobollo uscito ieri 29 settembre, in quello che sarebbe stato il suo 88° compleanno. Un’emissione che non ci metterà molto a far storcere qualche naso, e ad andare a ruba. Per la tiratura limitata (350.010 esemplari a 1,25 euro), e per la durata illimitata del personaggio che quando riappare in una insegna o su una lettera porta con sé, sempre e comunque, attestati d’affetto e animose polemiche.
Roba viva, incandescente, non da cold case. In effetti è vero che il Cavaliere risulta scomparso il 12 giugno 2023. E certamente è così. Ma la prima sensazione, se appare in un servizio tv o in una foto, è che sia ancora in plancia di comando. «Che ha detto Silvio?». In quella del governo della Repubblica ha timonato più a lungo di tutti, previo regolare voto degli italiani, che pur guardando le tv Mediaset hanno premiato due volte lui e due volte Prodi, a conferma che non affidiamo il cervello solo al telecomando. Per questa longevità a Palazzo Chigi si può essere abbondantemente meritato un francobollo, certo più di Tambroni, titolare del governo meno
duraturo: 26 marzo-27 luglio 1960.
Si può meritare anche la denominazione di un aeroporto, soprattutto lombardo, dove Il Dottore – come hanno continuato a chiamarlo i suoi, quelli che ieri gli hanno fatto gli auguri – qualcosina ha combinato: non bastassero Fininvest (16mila dipendenti), Milano 2 e 3, si può chiedere al San Raffaele. Certo, il personaggio è meritevole di critiche e reprimende. Senza dubbio sapeva bene che Ruby non era nipote di Mubarak, ma l’ultima volta che Putin, invece di minacciare atomiche all’Occidente, ha stretto la mano a un presidente Usa (Bush figlio) è stato grazie a Berlusconi: Pratica di Mare, 28 maggio 2002. Poi le Olgettine, vero, ma anche una famiglia personale e politica a cui ha lasciato eredità importanti senza traumi e divisioni. Oggi le procure senza di lui devono accontentarsi di Giovanni Toti. Per il francobollo si accettano polemiche. Se è ancora vivo lo deve anche a questo: gli irriducibili non mollano, lo tengono in vita. E lassù qualcuno se la ride.