Lunedì 23 Dicembre 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Silvio Berlusconi, la famiglia sogna il passo indietro. Il partito regge e guarda a Tajani

Esponenti azzurri e alleati si stringono intorno al Cav ma inevitabilmente c’è chi inizia a fare calcoli sul futuro. La riorganizzazione interna voluta da Berlusconi aveva favorito i ‘governisti’ e messo l’esecutivo in sicurezza

Roma, 6 aprile 2023 – Suona innegabilmente un po’ cinico, ma la politica è fatta così: negli stati maggiori dei partiti del centrodestra la preoccupazione per la salute del Cavaliere s’intreccia con i ragionamenti sulle possibili conseguenze di un suo passo indietro. La famiglia Berlusconi, si sa, da tempo è molto preoccupata per l’eccessiva attività di un uomo che, per quanto vigoroso, è più vicino ai 90 che agli 80 anni. Tanto più i figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora, Luigi che, assieme allo zio Paolo e alla compagna, Marta Fascina, ieri si sono precipitati al San Raffaele, lo saranno dopo questo ricovero. Ciò che è successo per l’azienda, sembra inevitabile avvenga anche per Forza Italia: la perdita di controllo di Berlusconi sul suo partito può accadere più o meno rapidamente, ma è destinata ad essere inesorabile. Solo che di preparare una vera successione l’ex premier non si è mai preoccupato. Antonio Tajani? "Finora ha fatto il vice: non è mai stato indicato come delfino – specifica qualcuno – forse Silvio voleva che la sua creatura chiudesse l’avventura con lui".

Silvio Berlusconi (Ansa)
Silvio Berlusconi (Ansa)

L’eventualità di una deflagrazione in Parlamento è considerata da tutti improbabile. "Mancano quattro anni al voto: davvero qualcuno pensa che parlamentari come Licia Ronzulli o Giorgio Mulè potrebbero cambiare squadra?". A Palazzo Chigi, per dire, non temono nulla: la catena di comando, adesso, è saldamente in mano ai governisti azzurri. Il ministro degli Esteri è considerato una garanzia e così Paolo Barelli, di nuovo al vertice del gruppo alla Camera. E a dare una mano per placare possibili fibrillazioni a Bruxelles degli azzurri con il seggio in scadenza potrebbe essere lo scenario europeo: "Alle elezioni del 2024, se passa l’alleanza Popolare conservatori, Tajani è l’uomo giusto per arrivare a dama".

E d’altra parte, chi si immagina che dentro Forza Italia ci sia il panico è completamente fuori strada. Specie tra gli eletti, il fatto di essere tornati in Parlamento sette mesi fa grazie al Cavaliere è considerato un regalo. A parte l’umana apprensione per le notizie che arrivano dal San Raffaele (condivisa da alleati e avversari) che sfocia in un applauso unanime nell’aula del Senato quando, durante la chiama per il voto sul decreto sul Superbonus, viene pronunciato il suo nome, nessuno si mostra stupito: "Confidiamo che il Presidente torni presto in forma", riassume umori comuni l’ex capo dei deputati Alessandro Cattaneo. Per fare valutazioni sui futuri assetti c’è tempo.

Tutto a posto? Fino a un certo punto. Quando dagli eletti si passa al corpaccione del partito, ovvero ufficiali azzurri di medio rango ed elettori, esplodono dubbi e timori. Vero è, dice un alto dirigente di FdI, che "noi siamo un grosso polo d’attrazione, ma c’è il rischio che qualcuno vada con Renzi e Calenda". Gli oltre due milioni di voti presi a settembre da Forza Italia sono un bottino allettante: pronta a spartirsi l’eredità elettorale della ex portaerei azzurra c’è anche la Lega. La politica neo-nordista di Salvini mira, tra le altre cose, anche ad attrarre elettori azzurri. Per occupare quell’area, è chiaro che Giorgia dovrebbe mettere la barra della sua nave verso il centro, parlando una lingua più moderata, più ’berlusconiana’. Calcoli cinici, si diceva, ma inevitabili. Con un punto interrogativo: tutto lascia pensare che, uscito dal San Raffaele, il Cavaliere abbia l’intenzione di mantenere, a dispetto di tutto e di tutti, il timone nelle sue mani.