
Il deputato M5s Francesco Silvestri (ImagoE)
Roma, 17 marzo 2025 – Francesco Silvestri, deputato M5s, la piazza per la pace è stata un successo. Un’occasione persa per voi?
"Ho profondo rispetto per le persone scese in piazza, ma noi non abbiamo partecipato - e abbiamo fatto bene - perché in quella piazza si sono visti un obiettivo e il suo contrario. Una piazza partecipata da leader politici che vedono il riarmo europeo come una cosa fondamentale, vedi Calenda, e da chi, più simile a noi, vede un suicidio europeo rispetto alle priorità che l’Europa si sta dando. Non credo sia il momento - per quanto sia sempre bello vedere una piazza piena - di dare messaggi che sono poco chiari. Come M5s abbiamo già organizzato la piazza del 5 aprile perché in quella piazza saranno ospitate le persone che credono che tutto quello che sta avvenendo in Europa, da due anni a questa parte, sia completamente fallimentare. Vogliamo dare un segnale forte e, soprattutto, chiaro".
In ragione della chiarezza, qual è il messaggio del M5s rispetto alla strategia da attuare in Ue?
"Bisogna cambiare le priorità al centro delle politiche di von Der Leyen in questi anni, abbiamo bisogno di rilancio industriale e 800 miliardi potrebbero essere usati fuori dal patto di stabilità per tornare competitivi nel mondo, visto che abbiamo una depressione industriale che va dalla Germania all’Italia passando per la Francia. E che il nostro sistema di welfare e sanitario sta barcollando, dunque vogliamo rimettere al centro le priorità che fanno parte delle 24 ore delle persone, di famiglie e imprese che vorrebbero tornare a sfidare a pari livello le industrie di Usa e Cina".
E la guerra?
"Purtroppo il M5s ha avuto ragione nel pensare che sfidare politicamente e militarmente la Russia fosse un suicidio, un elemento che ha danneggiato l’Europa. Spero che una pace possa tornare a farci vedere la Russia non come una minaccia all’esistenza, ma come un elemento con cui tornare a collaborare, in primis dal ripristino del commercio del gas, visto che le nostre imprese stanno morendo di costi legati all’energia, e questi costi stanno pesando sulle famiglie. Credo che purtroppo oggi, a causa delle strategie sbagliate di Von Der Lyen, Macron, Meloni e di Johnson al tempo, ci si siederà al tavolo negoziale più deboli di quanto ci si poteva sedere due anni fa, quando noi chiedevamo di interpretare in quel momento il tavolo di pacificazione; l’Europa e gli Usa erano più forti e potevano avere una leva negoziale maggiore rispetto ad oggi, dove la Russia dà le carte per mancanza di strategia Ue".
Vi accusano di filo puntinismo.
"È il metro della bassezza della politica italiana che ha necessità di etichettare in qualche modo il M5s, una politica che vede nelle opinioni diverse l’unico modo per attaccare il Movimento perché non si hanno altri argomenti. Io non mi offendo, ma l’importante è che il M5s continui a fare proposte, al tavolo europeo, come abbiamo fatto in questi anni".
In Italia andrete da soli o vi siederete al tavolo con il Pd?
"Oggi, dopo due anni in cui ci siamo divisi sulle armi, il M5s vede con maggiore favore la posizione che ha preso Schlein e che ha cercato di impostare nel Pd. Sul territorio, continua ad esserci un dialogo sulle strategie per quelle che saranno le prossime sfide regionali, dove noi contiamo di avere un ottimo risultato di coalizione".
E sulla costruzione di un’alternativa alla maggioranza Meloni? Conte vuole tornare premier?
"Credo che parlare del ‘chi’ non aiuta il ‘come’. Chi andrà a Chigi sarà un dibattito degli ultimi mesi. Io credo che la costruzione di un’alternativa sia assolutamente possibile; il M5s è riuscito a governare con il Pd in una delle fasi più critiche del Paese e abbiamo retto ad uno stress importante, ora possiamo lavorare su delle basi per proporre un’alternativa credibile a un centrodestra che perde credibilità di mese in mese".