Onorevole Francesco Silvestri, capogruppo 5 Stelle alla Camera, l’altolà di Beppe Grillo su nome, simbolo e limite dei due mandati prelude a una resa dei conti che potrebbe risolversi in una scissione nell’assemblea costituente di ottobre?
"Mi pare che Grillo abbia legittimamente espresso la propria sensibilità, com’è sua prerogativa, in qualità di fondatore. D’altro canto Giuseppe Conte è stato estremamente chiaro riguardo al fatto che la Costituente non porrà né subirà paletti su nulla. Eventuali scissioni mi sembrano fantasie giornalistiche. Anzi: non ho mai visto i gruppi parlamentari così uniti. Siamo fieri dei 15 anni spesi su questione morale, ambientalismo, politiche sociali, lavoro, sanità. Con la costituente vogliamo confermare l’impegno su queste traiettorie, che sono ancora attuali, e aggiungere le novità per i prossimi 15. E farlo attraverso un percorso di democrazia partecipata che parte dal basso".
In questo quadro il campo progressista diventa un orizzonte strategico?
"È un orizzonte concreto. Poi dipende da come si attesterà questo fronte alternativo alle destre e con quali personalità. Temi come l’Intelligenza artificiale o la riconversione industriale possono diventare occasioni straordinarie oppure disastrose. Dipende da come si fa trovare la politica. Visto che ci giochiamo il futuro del Paese, il Movimento vuole farsi trovare preparato, senza cambi di rotta improvvisi".
Scegliendo il centrosinistra non c’è però il rischio di perdere l’originalità che aveva permesso ai 5 Stelle di infrangere il bipolarismo?
"L’unica originalità che interessa alle persone è come il Movimento si contrappone a poteri forti che in quel momento la fanno da padroni. Ci siamo impegnati per tassare gli extra-profitti; contro l’invio di armi in Ucraina e in Israele; contro grandi opere inutili. Sono queste battaglie che rendono originale e danno forza al nostro percorso per arrivare al governo".
A partire dalla Liguria e l’individuazione di una candidatura comune?
"La candidatura e le strategie alternative le decideranno i liguri insieme a Conte. Non c’è mai qualcosa da fare a priori. Questa è la caratteristica del Movimento, che decide in base alla qualità del progetto con grande libertà".
Il limite dei due mandati ha avuto efficacia moralizzatrice ma anche indebolito la classe dirigente. C’è una terza via?
"Le regole devono sempre essere contestualizzate senza dogmi. In questi anni ci sono state fuoriuscite gigantesche che prescindono dal limite dei mandati. Occorre sicuramente riflettere sulla selezione della classe dirigente, per migliorare i criteri a partire dall’opinione degli iscritti".
Cosimo Rossi