Venerdì 26 Luglio 2024

Signorelli si dimette da portavoce di Lollobrigida dopo il caso della chat con Diabolik

La decisione dopo la pubblicazione delle conversazioni con riferimenti neofascisti e commenti antisemiti. “Sono cose legate al mio passato. Oggi non sono più vicino a quegli ambienti”. Lollobrigida: “Attraverso di lui si voleva colpire il governo”

Roma, 11 giugno 2024 – Signorelli si dimette da portavoce del ministro all’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Lo ha confessato lo stesso Paolo Signorelli al quotidiano Il Foglio a pochi giorni dallo scoppio dello “scandalo della chat nera” con diversi estremisti di destra.

Paolo Signorelli, alle spalle del ministro Lollobrigida, si dimette da portavoce
Paolo Signorelli, alle spalle del ministro Lollobrigida, si dimette da portavoce

Le dimissioni di Signorelli

"Ho deciso di dimettermi da portavoce del ministro Lollobrigida”, he detto Paolo Signorelli in un colloquio pubblicato da Il Foglio.

La vicenda

Signorelli era finito al centro delle cronache dopo la pubblicazione su Repubblica di un dialogo con Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik (capo ultrà della Lazio, estremista di destra e trafficante di droga ucciso a Roma il 7 agosto 2019). Dall'intercettazione, agli atti dell'inchiesta per l'omicidio, emergevano nostalgie neofasciste e frasi antisemite delle quali oggi Signorelli dice: "Era un'altra fase della mia vita, quello era un altro Paolo: sono notizie che parlano di un tempo lontano a cui non faccio riferimento e in cui non mi riconosco in nessun modo".

Il passato

"Il passato – ha spiegato – non si rinnega, anche se si commettono errori. Ma da persona matura non sono più vicino ad ambienti che per tanti motivi ho frequentato", ha spiegato, ringraziando il ministro dell'Agricoltura che ha accettato le sue dimissioni, dopo il primo annuncio della sua "autosospensione": "Lo ringrazio per la vicinanza alla mia famiglia e la conferma della stima nei miei confronti. Ringrazio Giorgia Meloni, Arianna e tutti coloro i quali ho avuto il piacere di lavorare", ha concluso Signorelli.

La chat con Diabolik

Come detto Signorelli era finito nell’occhio del ciclone per una conversazione via chat riportata da Repubblica. Messaggi che coprono un arco di tempo tra metà dicembre 2018 e pochi giorni prima della morte di Piscitelli; si tratta della copia forense del telefonino di quest’ultimo. I due si erano conosciuti nell’ambiente della tifoseria laziale, riporta Repubblica. “Mica è colpa nostra se i romanisti sono ebrei”, annota Diabolik in un vocale. “Tutti ebrei”, rincara Signorelli. E ancora: “Mort... loro e degli ebrei”.

Le frasi su Gad Lerner

Il giornalista Gad Lerner è al centro di un’altra conversazione: “Quell’ebreo di Gad Lerner...”, scrive Piscitelli. E Signorelli: “Cos’ha detto quel porco?”. C’è poi un passaggio che riguarda Elvis Demce, considerato tra i più pericolosi malavitosi della Capitale, che nel dicembre 2018 viene assolto dall’accusa di omicidio. Il portavoce di Lollobrigida scrive a Diabolik: “Ma hanno assolto Elvis? Fantastico dajee”.

Le frasi sull’ideologia nera

Altri passaggi invece riguardano l’ideologia ‘nera’: il nonno di Signorelli, suo omonimo, ricorda il quotidiano, fu tra i fondatori di Ordine Nuovo. “Onore a loro”, scrive Signorelli parlando di Valerio Fioravanti, Pierluigi Concutelli, Luigi Ciavardini e Mario Tuti. C’è anche il racconto di un matrimonio ‘pagano’: Diabolik spiega all’altro, riporta Repubblica, che “i fascisti e i nazisti sono pagani”. “A me lo dici? Io festeggio il solstizio, viva il paganesimo”, risponde Signorelli. E Piscitelli: “Evviva, dobbiamo spingerlo”. “Nonno – dice ancora l’attuale portavoce del ministro dell’Agricoltura – era pagano convinto. Mia zia si è sposata due mesi fa con rito pagano. Bellissimo. Tutte poesie e riti vari, incensi, cerchi magici, fuoco rivolti al sole. È stato bello. Sulla cima del monte Soratte (il monte dove Mussolini costruì il suo bunker, annota Repubblica) tutti là siamo andati. Ci stava pure il Ciavarda (l’ex Nar Ciavardini, ndr) si è divertito, anche se lui è molto cattolico (i Nar sono i Nuclei armati rivoluzionari, movimento terroristico di estrema destra degli anni ‘70-’80)”. “Le brucerei le chiese”, commenta Piscitelli. “I preti, i peggio”, conclude Signorelli.

L’autosospensione e poi le dimissioni

Frasi che avevano portato Piscitelli ad annunciare, nell’immediato, l’autosospensione dal ruolo di portavoce del ministro e che ora hanno portato alle sue dimissioni.

Le parole di Lollobrigida

“L'odio, la penna e la matita. Paolo Signorelli, per come l'ho conosciuto, è un padre di famiglia che ama sua moglie e i suoi piccoli. È incensurato e ha due lauree. Lavora con dedizione e professionalità. Mai l'ho sentito, in questi mesi, dire una cosa fuori dalle righe. I suoi colleghi giornalisti ne hanno sempre parlato bene e, magari ora solo privatamente, continuano a farlo. Certamente le cose che ho letto nelle chat sono ingiustificabili ma il contesto nelle quali sono state dette è molto più complesso di come è stato raccontato. Si tratta, comunque del suo passato che appare, a chi conosce il Paolo di oggi, molto più lontano dei soli anni che lo separano da quanto riportato dal quotidiano il giorno della chiusura della campagna elettorale. Ci si può trovare in situazioni terribili senza saperlo e volerlo per il contesto in cui sei cresciuto o lavori. Specie se un altro Paolo Signorelli è tuo nonno e non lo potevi certo scegliere”. Così in un lungo post su Facebook il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in merito alle dimissioni del suo portavoce Paolo Signorelli, aggiungendo: “Importante però dovrebbe essere non aver commesso crimini e aver avuto il coraggio di voltare pagina. Ma non è sempre così”. “Paolo si è dimesso – continua Lollobrigida – per non alimentare ulteriormente il tritacarne nel quale era finito. Persino nelle chat della scuola dei suoi figli… perché ha chiaro che attraverso lui si voleva colpire il Governo”… perché la serenità della sua famiglia non è sacrificabile. È stato un ottimo capoufficio stampa e mancherà molto ai suoi attuali colleghi”.