NELLA TRAGEDIA greca abbiamo avuto (e abbiamo) il confronto sugli opposti fronti di due coppie di separati in casa: Angela Merkel e Schaeuble da una parte e Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis dall'altra. La seconda coppia, quella greca, è già stata sciolta, con il licenziamento di Varoufakis. La prima, invece, resiste e tutto lascia pensare che durerà nel tempo e che determinerà il destino della Grecia e in parte dell'Unione Europea. Se Varoufakis ha rappresentato per tutti questi mesi la versione hard di Tsipras, cioè la componente contraria a cedere qualcosa in Cambio degli aiuti dell'Unione Europea, Schaeuble, potente ministro delle Finanze della Germania è stato (ed è ) la stessa cosa sul fronte opposto. Varoufakis, borghese, professore universitario, cosmopolita, si è mosso con una sola idea in testa: la Grecia non deve fare altri sacrifici e l'Europa è tenuta a finanziarla senza se e senza ma. In caso contrario la Grecia getterà tutto il vecchio Continente in uno scompiglio mai visto, metterà in forse la stessa Ue. Quindi dovranno aiutarci per forza. Questa è la linea per il referendum per il no alle proposte di Bruxelles.
QUESTA è stata, fino a poco tempo fa, la linea vincente dentro il partito di Tsipras. Partito che è un assemblaggio di vari tronconi della sinistra greca e che Varoufakis, ancora più di Tsipras, sembrava interpretare. Per un certo periodo è sembrato che il ministro avesse ragione: l’ostinazione greca ha determinato spettacolari crolli nelle Borse europee. Dall’America Obama si è messo a fare pressioni sull’Europa a favore di un accordo, come Francia e Italia. È nato un movimento di opinione molto forte a favore di un’intesa per disinnescare la bomba greca. MA LA COPPIA greca e la linea dura si sono spaccate di fronte al deciso no di Bruxelles a un accordo comunque, a qualsiasi costo. E Tsipras ha dovuto licenziare il suo ministro, ormai non più accettato dai creditori, da lui definiti «terroristi». In realtà dietro al no dell’Europa c’è l’altra coppia, quella tedesca. Non è una coppia tanto unita, ma probabilmente sarà impossibile spaccarla. Fra i due, Angela Merkel, anche se ad Atene hanno portato in corteo la sua immagine vestita da ufficiale nazista, è quella più conciliante e che vorrebbe un accordo, anche a costo di darla un po’ vinta ai greci. Non perché sia più ‘buona’ di Schaeuble, ma perché il suo obiettivo è quello di non provocare altri traumi ai mercati e di tenere insieme la costruzione europea. In questo atteggiamento forse giocano un po’ anche la sua formazione e la cultura politica, da sempre improntate alla mediazione e al dialogo. E infatti fino a pochi giorni fa ha continuato a dire che un accordo era possibile e la porta dell’Europa era sempre aperta per i greci. Da qualche ora, però, anche il suo atteggiamento è cambiato e denuncia le difficoltà per arrivare a un’intesa. Intesa che lei vuole sempre, ma che pare allontanarsi sempre di più. Come mai? La Merkel, a sua volta, fa parte di una coppia, e il suo ministro delle Finanze è un osso molto duro. E non solo per motivi di carattere personale, ma anche di prestigio e di collocazione politica. Doveva diventare il successore del cancelliere Helmut Kohl, ma la Merkel lo ha battuto. Oggi, però, Schaeuble sa di avere dietro di sé la potente Baviera, probabilmente la maggioranza dell’opinione pubblica tedesca, del Parlamento, e un gran numero dei Paesi Ue. E la sua linea si muove su un piano molto duro: no a un accordo a qualsiasi costo. Sì esclusivamente a un accordo valido, con numeri convincenti. MA ORMAI il problema si è complicato ancora di più. Si è capito che a Schaeuble, e a quelli che sono sulla stessa linea, i numeri e le leggi che eventualmente Tsipras potrebbe far approvare, non bastano. Non si fidano più della leadership greca. E propongono di fatto il commissariamento del Paese. La questione è quasi insolubile. Se Tsipras ha impiegato poco a liberarsi della sua ala dura e a rompere la coppia che stava trascinando la Grecia in un baratro, la Merkel non può fare altrettanto con Schaeuble, che è probabilmente più forte di lei.