Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Ddl premierato, il Senato lo approva con 109 sì. Meloni: “Primo passo verso stabilità, stop ai giochi di palazzo”

Primo via libera al ddl Casellati: 77 contrari e un solo astenuto. La Russa: “Referendum? Probabile ma non drammatico”. Le opposizioni in piazza Santi Apostoli a Roma. Schlein: prima piazza unitaria, c'è tempo per allargare. Conte: non passeranno

Roma, 18 giugno 2024 – Primo via libera al ddl Casellati che passa al Senato con 109 voti a favore, 77 contrari e un astenuto. E’ questo l'ultimo atto (dichiarazioni di voto e voto finale) prima del passaggio alla Camera della riforma che introdurrebbe l’elezione diretta del presidente del Consiglio, dopo settimane di polemiche e risse sfiorate. Trattandosi di una riforma costituzionale sarà necessario poi un ulteriore passaggio in entrambi i rami del Parlamento. Clima di festa tra i senatori di Fratelli d’Italia che hanno inscenato un flashmob all’uscita di Palazzo Madama. I parlamentari hanno srotolato davanti all’ingresso uno striscione con la scritta: "Fine dei giochi di palazzo" e hanno intonato l'inno nazionale. "Siamo

molto soddisfatti per questo primo voto" ha commentato il presidente dei senatori di FdI Lucio Malan. Non manca l’altra piazza, quella delle opposizioni riunite in Santi Apostoli a Roma, per manifestare contro premierato e autonomia differenziata. 

Il voto finale in aula al Senato al termine delle dichiarazioni di voto sul ddl premierato (Ansa)
Il voto finale in aula al Senato al termine delle dichiarazioni di voto sul ddl premierato (Ansa)

lI testo di quella che Giorgia Meloni chiama "la madre di tutte le riforme" ha subito

delle modifiche nel primo passaggio parlamentare (al Consiglio dei ministri lo scorso 3 novembre) e, con ogni probabilità, altre ne verranno fatte anche alla Camera. A non essere suscettibile di cambiamenti è il principio base, ossia quello dell'elezione diretta del presidente del Consiglio.

Nascerebbe infatti il premierato all’italiana con la modifica dell’articolo 92 della Costituzione  stabilendo “l’elezione a suffragio universale e diretta del presidente del Consiglio”, che quindi non sarebbe più nominato dal presidente della Repubblica. 

“La riforma sul premierato passa in Senato – ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni –. Un primo passo in avanti per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle nostre istituzioni, mettere fine ai giochi di palazzo e restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati".

Resta intatta l’ipotesi di un referendum. "Se dovessi guardare ai risultati di questa prima giornata, è più probabile ma non certo il ricorso al referendum che poi è la santificazione del volere popolare – ha commentato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a margine del primo via libera –. Non è niente di drammatico, anzi. Però da qui alla fine delle 4 votazioni previste dall'articolo 138 della Costituzione, tutto è possibile, non metterei il carro davanti ai buoi".

La reazione delle opposizioni

Sulle note di "Bella Ciao" intonata in coro da una piazza Santi Apostoli gremita si è aperta la

manifestazione delle opposizioni a Roma contro il premierato che avuto da poco il primo sì del Senato con i voti del solo centrodestra e l'Autonomia differenziata fra le Regioni in approvazione alla Camera che questa sera la esaminerà con una maratona notturna. A cantare tutti insieme Bella Ciao all'inizio della manifestazione ci sono leader e militanti di Pd, Cinque Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Più Europa e lista Pace Terra e Dignità di Michele Santoro. Assenti invece bandiere e rappresentanti delle opposizioni centriste di Azione e Italia Viva.

"La sedicente patriota continua a portare avanti la sua riforma spacca-Italia, perché stanno forzando anche alla Camera per portare avanti l'autonomia differenziata: una riforma che aumenta le diseguaglianze e rende più difficile l'accesso alla sanità pubblica, alla scuola pubblica e al trasporto pubblico locale", ha detto la segretaria dem Elly Schlein. "È importante essere qui come forze di opposizione, realtà politiche, sociali e cittadini insieme per impedire di stravolgere la nostra Costituzione – prosegue –. Li fermeremo, e insieme li dobbiamo fermare. Noi ci siamo rivolti a tutti, abbiamo invitato tutti e rispettiamo le scelte di ciascuno. Io penso che sia importante aver dato questo segnale, per la prima volta aver convocato insieme una manifestazione unitaria e c'è sempre tempo per allargare quando gli obiettivi sono comuni. Qui l'obiettivo è evitare una riforma che non esiste in alcun Paese al mondo e che scardina gli equilibri tra i poteri dello Stato, a difesa della democrazia e dei cittadini".

Dalla manifestazione si eleva anche la voce del capo dei 5 Stelle, Giuseppe Conte: ''Non saranno calci e pugni che ci fermeranno, contro l'autonomia che spacca l'Italia è il premierato la nostra riposta è forte e unitaria: non passeranno'', ha commentato.