Roma, 29 gennaio 2019 - All'undicesimo giorno in mare per i 47 migranti a bordo della Sea Watch 3 qualcosa a livello europeo si muove. A Cipro il premier Giuseppe Conte ha segnalato la disponibilità di "Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta" ad aprire le porte. Ma ha ribadito che "si lavora sempre su base volontaria" e che "serve un meccanismo che funzioni in modo automatico e condiviso, non possiamo soffrire sempre l'emergenza", ha detto Conte. Soddisfatto il ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha così commentato la disponibilità dei cinque Paesi ad accogliere i migranti: "Era il nostro obiettivo", ha detto il vicepremier conversando con i cronisti a Palazzo Madama. In mattinata, infatti, il vicepremier ha - per così dire - aperto alla possibilità dello sbarco. A condizione che poi i migranti "vadano in Olanda o in Germania". E mentre Berlino si è detta "pronta a un contributo solidale", Amsterdam ha ribadito di non essere "obbligata a farlo", come già aveva affermato nei giorni scorsi.
FOCUS Perché l'Olanda non è obbligata a ricevere i migranti
D'accordo sulla possibilità di sbarco, ma con la condizione che "vadano in Olanda o in Germania", anche il pentastellato Danilo Toninelli, che paragona il porto di Siracusa a un corridoio umanitario. E mentre i dem presentano un esposto in pretura, la Sea Watch fa appello alla Corte europea dei diritti umani, e manda una diffida a prefettura e capitaneria sul mancato approdo. Sull'imbarcazione le cose vanno di male in peggio: "C'è chi è scoppiato a piangere e chi comincia a rifiutare il cibo, persone costrette a dormire in 47 in un'unica stanza per ripararsi dal freddo...".
"Solo se prenderanno la via dell'Olanda"
CONTE: UE INCAPACE - A riguardo "stasera ci sarà un vertice con i vicepremier", ha annunciato il premier Conte, parlando della Sea Watch. Poi ha elencato i Paesi che hanno dato la disponibilità al ricollocamento dei migranti della nave. Sono: "Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta". Conte reclama un sistema a livello europeo che risolva queste situazioni, senza che diventino emergenze: "Si lavora sempre su base volontaria, serve un meccanismo che funzioni in modo automatico e condiviso. Serve un meccanismo europeo che una volta per tutte trovi una soluzione non emergenziale e non tramite solo cinque o sei paesi". Il primo ministro ha sottolineato che quella della migrazione è "una sfida cruciale". L'Europa "rischia di implodere perché è in ritardo nel trovare soluzioni ai problemi" e "perché non trova soluzioni da condividere".
MACRON: FAREMO LA NOSTRA PARTE - Il presidente francese Emmanuel Macron a Cipro per il vertice 'Med 7', dopo un incontro con il premier italiano Giuseppe Conte ha dichiarato: "Nel caso della Sea Watch 3, che si trova vicino alle coste siciliane, bisogna applicare tre principi: il principio dello sbarco nel porto più vicino, cioè l'Italia, il principio della distribuzione dell'onere", a cui la Francia non si è mai sottratta, e "infine il diritto, ovvero dobbiamo fare in modo che le ong rispettino le regole". Il presidente francese ha quindi garantito: "Non ci sottrarremo anche per questa nave. Lo dico ai nostri amici italiani", auspicando così "una soluzione umana".
SALVINI - Dopo il blitz di domenica con i parlamentari Fratoianni-Magi-Prestigiacomo e l'iniziativa gemella del Pd, con Maurizio Martina e Matteo Orfini, il leader leghista propone: "Sbarco degli immigrati? Solo se prenderanno la via dell'Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo".
E alla notizia dell'esposto presentato dai dem in Procura contro il Governo, Salvini sbotta: "I parlamentari del PD passano il loro tempo a incontrare immigrati e denunciarmi. Io preferisco lavorare". Sull'account Twitter del vicepremier leghista, inoltre, resta comunque 'fissato' un cinguettio irridente:
I tigì e la sinistra ci raccontano di mare in tempesta, di un freddo cane e di bambini a bordo... Come no, guardate voi!!! Io vedo uomini a torso nudo, mare calmo, cuffie e telefonini... Non cambio idea: in Italia si arriva rispettando le regole, altrimenti STOP.#SeaWatch3 pic.twitter.com/vvr9N8Lugq
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 27 gennaio 2019
Sul fronte pratico, dopo l'allarme lanciato dal comandante della Sea Watch 3, la prefettura di Siracusa ha disposto l'invio di un bagno chimico a bordo della nave.
Toninelli: "Finita l'epoca di Renzi e Gentiloni"
Su questo tema non ci sono screzi tra Lega e 5 stelle. Il ministro pentastellato Danilo Toninelli, infatti, si precipita a precisare, parlando a Mattino 5: sulla nave Sea Watch "non c'è una bandiera italiana, ma olandese. L'Italia è il Paese che ha salvato il maggior numero di vite umane in questi anni, ma è finita l'epoca dei Renzi e dei Gentiloni. È ovvio che noi apriremmo un nostro porto come fosse un corridoio umanitario per farli sbarcare, ma immediatamente dopo mandarli in Olanda".
Sea Watch: "Intervenga la Corte dei diritti umani"
SEA WATCH RICORRE ALLA CORTE DEI DIRITTI UMANI - Nel frattempo, Sea Watch ha deciso di rivolgersi alla Corte Europea dei diritti umani (CEDU) perché valuti se "il governo italiano, impedendo lo sbarco, stia violando i diritti fondamentali delle persone soccorse". La risposta della Corte non si è fatta attendere: Strasburgo ha chiesto all'Italia di "prendere il prima possibile tutte le misure necessarie per assicurare ai ricorrenti cure mediche adeguate, cibo e acqua". Per i minori non accompagnati è stato chiesto al governo di garantire anche una "tutela legale" adeguata. Lo ha reso noto la stessa Corte che non ha però accolto la richiesta dei ricorrenti di ordinare all'Italia il loro sbarco.
🔴 #SeaWatch e il team legale di Mediterranea: Abbiamo chiesto alla Corte Europea dei diritti umani (CEDU) se il governo italiano, impedendo lo sbarco, stia violando i diritti fondamentali delle persone soccorse da Sea-Watch 3. pic.twitter.com/tMNYkrs8sn
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) January 29, 2019
Dal canto suo, la Corte ha reso noto di aver ricevuto le informazioni inviate dal governo italiano sulla vicenda e sta facendo le sue valutazioni per decidere sul caso.
Ma la Sea Watch ha anche presentato una diffida alla Prefettura e alla Capitaneria di porto sul mancato approdo a Siracusa. "Non si può pensare di continuare a tenere i minori a bordo - ha detto l'avvocato Alessandro Gamberini -. Chiediamo che i migranti scendano perché non esploda un nuovo caso Diciotti. Non é che si possa in nome della discrezionalità politica ignorare gli obblighi di tutela che ci sono nel nostro Paese. Solo di fronte ad un'inerzia interesseremo la Procura".
Governo contro Sea Watch. "Corridoio umanitario per l'Olanda"
Orfini: "Migranti trattenuti in modo illegittimo"
L'ESPOSTO PD - Il presidente del Pd Matteo Orfini e il parlamentare Fausto Raciti hanno presentato un esposto alla Procura di Siracusa contro il Governo. Accompagnati dall'avvocato Giuseppe Calvo, hanno depositato la denuncia a firma di numerosi esponenti Pd al sostituto procuratore Andrea Palmieri. "Riteniamo siano state commesse - ha detto Orfini - violazioni di legge come sul caso Diciotti. I migranti sono trattenuti in modo illegittimo sulla Sea Watch ma a nostro avviso ci sono altri punti di arbitrarietà e illegittimità".
Nell'esposto si legge, tra l'altro: "La difesa dei confini nazionali, a differenza di quanto sostiene il ministro Salvini, non può essere intesa come esigenza primaria e illimitata, tale da poter autorizzare la violazione dei diritti fondamentali dell'uomo, tra cui l'inviolabilità della libertà personale".
PD: FICO INTERVENGA - Il Pd chiede anche "al presidente della Camera di intervenire formalmente" sul fatto che Martina e Orfini siano indagati per aver contravvenuto al divieto di avvicinamento alla Sea Watch: "Viene leso il nostro dovere di funzione ispettiva. Chi altri se non i rappresentanti eletti del Popolo possono verificare le condizioni in cui si trovano persone la cui libertà è ristretta come i migranti a bordo della Sea Watch?", dice Emanuele Fiano nell'Aula di Montecitorio.
Italia: "Ci sono a bordo ragazzini di 14-15 anni"
LA RICHIESTA DEL SINDACO - Intanto il sindaco di Siracusa Francesco Italia (che domenica era salito sulla nave) ha scritto una lettera al Tribunale dei minori di Catania per chiedere lo sbarco "immediato dei minori a bordo della Sea watch". Domenica, spiega, "ho chiesto e ricevuto dalla nave Sea watch la lista dei minori a bordo con le loro date di nascita e ci sono ragazzini che hanno anche 14 e 15 anni e sono soli, non accompagnati. Quindi per legge non possono continuare a restare sulla nave".
"La nostra patria è il mondo intero"
LA MOBILITAZIONE - A Siracusa non si ferma la mobilitazione dei cittadini e delle associazioni per chiedere lo sbarco dei 47 migranti. Non solo lenzuoli sui balconi con la scritta "Fateli scendere": canti, slogan e striscioni sollecitano una svolta. Amnesty, Emergency, Cgil, ma anche scout e famiglie danno vista alla protesta contro il governo, tra bandiere della pace e striscioni davanti al tratto di mare che li divide dai migranti: "La nostra patria è il mondo intero".