Lampedusa, 26 giugno 2019 - I 42 migranti della Sea Watch 3 dovrebbero approdare a Lampedusa in serata. All'indomani della decisione della Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo che ha respinto il ricorso in cui si chiedeva l'autorizzazione allo sbarco, la nave della Ong tedesca ha deciso di forzare i blocchi ed entrare in acque italiane arrivando così di fronte al porto dell'isola siciliana. Ed è scontro con l'Olanda, mentre il commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, chiede che si dia il permesso "di far sbarcare le persone senza conseguenze per il capitano, l'equipaggio e l'armatore", assicurando che continuerà a "sollecitare gli altri Stati a prendere la loro parte di responsabilità in modo che l'Italia non sia lasciata sola".
IL BRACCIO DI FERRO - Dopo una giornata ricca di colpi di scena e annunci social la Sea Watch 3 non si è fermata all'alt intimatole dalla motovedetta della Guardia di Finanza ed è entrata in acque italiane, puntando verso Lampedusa. Il capitano della Sea Watch 3, Carola Rackete, aveva annunciato l'intenzione di forzare il blocco imposto dal Viminale e portare la nave - in mare da 14 giorni a largo delle coste siciliane - in porto. "Basta, entriamo. Non per provocazione, per necessità, per responsabilità". La situazione dei migranti a bordo "è ora più disperata che mai. Pertanto, la capitana della nave "è obbligata a entrare nelle acque territoriale italiano sotto la legge dello stato d'emergenza", ha affermato l'Ong tedesca in un comunicato.
La colpa: essere stati soccorsi da una ONG. La punizione: friggere sul ponte di una nave per settimane. Rifiutati e abbandonati dall'Europa. Intanto sono più di 200 le persone sbarcate nei giorni scorsi a Lampedusa. BASTA, siamo entrati. Ora #FateliScendere.#SeaWatch3 pic.twitter.com/dvDfianUtu
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 26 giugno 2019
E in serata, a bordo dell'imbarazione, è salita la Guardia di finanza che ha controllato i documenti.
SCONTRO CON L'OLANDA - Intanto la Farnesina ha reso noto che, su indicazione del ministro degli Esteri, Enzo Moavero, sono state date istruzioni all'Ambasciatore d'Italia all'Aja per muovere, immediatamente, un passo formale presso il governo dei Paesi Bassi. E, da quanto apprende l'Adnkronos, la risposta dell'Olanda arriverà domani.
SALVINI FURIOSO - Furioso il vicepremier leghista Matteo Salvini. "Il governo olandese non può far finta di nulla: una nave battente bandiera dei Paesi Bassi ha ignorato i divieti e gli altolà e sta facendo rotta a Lampedusa. E' una provocazione e un atto ostile. L'Italia merita rispetto: ci aspettiamo che l'Olanda si faccia carico degli immigrati a bordo", dice il ministro dell'Interno accusando il suo omologo di Amsterdam di "menefreghismo". "Al momento questa nave è in modo illegale e in maniera piratesca nei pressi del porto di Lampedusa e continuo a non autorizzare alcun tipo di sbarco. L'Ue brilla per il suo nulla, se mi arriva comunicazione da Bruxelles e 21 persone vanno ad Amsterdam, 21 a Berlino, il capitano viene arrestato e la nave viene sequestrata per me non c'è problema", aggiunge Salvini. "Non vorrei ricorrere a iniziative che vanno contro la normativa europea come quella, da oggi in avanti, di non identificare più nessun immigrato che sbarca o arriva via terra in Italia inserendo i dati nella banca dati europea. Se l'Europa continuerà a dimostrare il suo disinteresse noi possiamo considerare tranquillamente di non identificare più nessuno, così ognuno può essere libero di andare dove vuole", chiosa il ministro dell'Interno.
L’immigrazione non può essere gestita da navi fuorilegge: siamo pronti a bloccare qualunque tipo di illegalità. Chi sbaglia, paga. P.S. L’Europa? Assente, come sempre. 🔴 LIVE 👉🏻 https://t.co/BEOaorVMrK pic.twitter.com/Pi19iA2e1D
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 26 giugno 2019
DI MAIO - Duro anche il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio. "Siamo diventati il palcoscenico del Mediterraneo. Come mai la Sea Watch neanche prova più ad avvicinarsi a Malta o alla Grecia? Non fa notizia. Hanno preferito restare 14 giorni a largo delle nostre coste anziché chiedere a La Valletta, Madrid o Atene lo sbarco. I governi di questi Paesi sono forze politiche tradizionali Ue. Se uno dei popolari o dei democratici ti nega lo sbarco, i media neanche ne parlano, se lo fa il governo italiano si mette in moto il carosello. La Sea Watch si fa pubblicità e raccoglie più fondi, così può ripartire, scrive il leader M5s su Facebook. Poi però non risparmia una stoccata all'alleato della Lega. "In mezzo a questo palcoscenico che è diventato il Mediterraneo ci sono gli esseri umani. E se dovremo passare tutta l'estate a litigare con le Ong abbiamo già perso", sottolinea chiedendo corridoi umanitari e più rimpatri ed europeizzando il tema migranti.
Ma Salvini, ospite di 'Porta a Porta', non lesina una dura replica. "Di Maio non è il ministro dell'Interno, si può fare di più, ma le cifre parlano chiaro, i morti sono un decimo di un anno fa", spiega il leader leghista alzando lo scontro anche sull'ex Ilva di Taranto.
ZINGARETTI - Intanto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte: " Le chiedo un incontro urgente per discutere delle politiche sul tema dell'immigrazione e della gestione dei flussi. Credo siano temi da affrontare in maniera seria, responsabile e istituzionale evitando di offrire al Paese questo osceno teatrino indegno per un Paese civile".
MELONI - Sulla vicenda è intervenuta anche la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "La Sea Watch agisce contro il parere del governo e della Corte europea di Strasburgo, adesso mi aspetto che il governo faccia rispettare le regole che le ong pensano di poter violare: questo significa che la nave va sequestrata, l'equipaggio deve esser arrestato, gli immigrati a bordo rimpatriati immediatamente e la nave affondata come accade per le navi che non rispettano il diritto internazionale".
RICOLLOCAMENTI - La Commissione europea fa sapere - attraverso la portavoce che si occupa del dossier migranti, Natasha Bartaud - di essere in contatto con diversi governi e di aver già iniziato a coordinare gli Stati membri per "cercare delle soluzioni di ricollocamento" dei migranti a bordo della Sea Watch "una volta che saranno sbarcati". La Bartaud ha precisato che una decisione sul luogo dello sbarco non è ancora stata ancora presa e non è di competenza della Commissione. "Organizziamo pro-attivamente la fase successiva", ha concluso.