Roma, 21 aprile 2024 – Il caso della cancellazione del monologo sul 25 Aprile di Antonio Scurati ha scatenato una bufera. Non solo politica, ma anche all’interno della stessa Rai.
È dura la presa di posizione della Usigrai, con il comunicato letto in onda oggi in tutti i tg e giornali radio della Rai e pubblicato sui siti di Rainews, TgR e Televideo. Ecco il testo: "Il controllo dei vertici della Rai sull'informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante. Dopo aver svuotato della loro identità due canali, ora i dirigenti nominati dal governo intervengono bloccando anche ospiti non graditi, come Antonio Scurati a cui era stato affidato un monologo sul 25 Aprile, in una rete, Rai3, ormai stravolta nel palinsesto e irriconoscibile per i telespettatori”.
Continua il comunicato: “La stessa azienda che ha speso 6 milioni di euro per il programma Avanti Popolo, ora avanza motivazioni di carattere economico per l'esclusione di Scurati. Motivazioni già smentite dai fatti. Siamo di fronte ad un sistema pervasivo di controllo che viola i principi del lavoro giornalistico – si legge nella nota –. L'assemblea dei Comitati di redazione della Rai mercoledì ha proclamato lo stato di agitazione e approvato 5 giorni di sciopero. Gentili telespettatrici e telespettatori, noi ci dissociamo dalle decisioni dell'azienda e lottiamo per un servizio pubblico indipendente, equilibrato e plurale”.
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Immediata la risposta dei vertici della Rai: “Nessun controllo sull'informazione e nessuna censura sono state operate dall'azienda nei confronti di programmi e conduttori. La Rai è patrimonio di tutti gli italiani ed esprime oggi più che mai i valori del pluralismo e della libertà di espressione”. È la replica dell'azienda alla nota dell'Usigrai sul caso Scurati, letta oggi nei tg e gr del servizio pubblico. “Sforzo dell'azienda – continua il comunicato della Rai – è quello di aggiungere, innovare, sperimentare nuovi contenuti e nuove narrazioni. Aggiungere opinioni, idee e punti di vista vuol dire essere ancora più pluralisti di come la Rai è stata in passato. Nessuno ha mai messo in discussione la possibilità di partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione Che sarà condotta da Serena Bortone, la cui presenza era stata ampiamente annunciata. Il tentativo di strumentalizzare con polemiche sterili un caso montato sul nulla, rischia di vanificare il grande impegno che in questi mesi l'azienda ha profuso per migliorare il proprio assetto industriale ed economico e tutelare e valorizzare la grande tradizione del servizio pubblico”.