Martedì 24 Dicembre 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

Scontro toghe-governo. L’Anm: "C’è aria pesante". La Lega: i magistrati lavorino

Santalucia: "Continui attacchi". E lancia l’assemblea straordinaria di Bologna. Salvini: "Ennesimo comizio". Separazione delle carriere, Nordio accelera.

Carlo Nordio, 77 anni, ministro della Giustizia ed ex magistrato

Carlo Nordio, 77 anni, ministro della Giustizia ed ex magistrato

Il Ddl costituzionale sulla separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti approderà in Aula a Montecitorio il prossimo 26 novembre, e già governo e Associazione nazionale magistrati intensificano lo scontro. "In attesa delle riforme peggiorative dell’attuale assetto, si prova a impaurire i magistrati", denuncia il sindacato delle toghe. Il tema della separazione delle carriere – da sempre controverso – risulta incandescente dopo l’offensiva dell’esecutivo contro le mancate convalide dei trattenimenti dei richiedenti asilo da "Paesi sicuri": sicuri per il governo ma non secondo la Corte Ue. "Non possono esserci giudici che smontano la sera quello che altri fanno la mattina", è l’ultimo slogan del vice premier Matteo Salvini. E la Lega invita i pm ad andare "a lavorare": stop ai "comizi".

"Separazione delle carriere e riforma del Csm fanno parte del mandato che ci hanno affidato gli elettori, quindi non è neanche un nostro diritto ma un nostro dovere portarlo a compimento", rivendica il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Da un lato il Guardasigilli ripete "il cronoprogramma" con possibile "doppia lettura entro luglio" e successiva indizione del "referendum evitabile solo con maggioranza qualificata"; dall’altro lato riconosce che "in una materia così sensibile e controversa è giusto dare parola al popolo".

Lunedì a Bologna l’Anm vivrà "un’assemblea straordinaria che testimonia il clima di inquietudine" per una contrapposizione "che priva di serenità il lavoro: fai un provvedimento che non piace e diventi ‘rosso’. È inaccettabile", evidenzia il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia. Su La7, il numero uno dell’Anm risponde a Salvini così. Rappresentare "agli occhi dell’opinione pubblica la magistratura come un organo fazioso – spiega –, è come dire ai cittadini: i magistrati non sono magistrati perché un magistrato fazioso non è un magistrato". Risulta "grave" anche etichettare "un magistrato come anti-italiano", in una narrazione che lo antagonizza. E ancora più assurdo "è dire che i magistrati smontano il lavoro del governo". "Noi – ricorda Santalucia – non siamo chiamati a completare il lavoro del governo, ma a far rispettare diritti e garanzie delle persone".

Durissima la nota della Giunta Anm riunitasi ieri: "I continui attacchi mediatici ai giudici che assumono decisioni sgradite al potere ci costringono a prendere nuovamente parola per denunciare le ferite che questo abusato triste copione reca alle istituzioni. Non si accetta l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario, non si tollera che i giudici si esprimano senza assecondare i programmi del governo". Segue protesta contro l’opera di "politicizzazione mediaticamente imbastita": "Si rastrellano informazioni, anche le più estranee, per delineare pubblicamente il profilo del magistrato" come "di parte e ostile". "Si respira aria pesante. Confidiamo fermamente che tornino a prevalere il rispetto istituzionale e la ragione democratica".