Gli otto poliziotti feriti a San Lorenzo e gli atti vandalici contro la sinagoga a Bologna. Il giorno dopo le manifestazioni per Ramy (che giovedì sera avevano già infiammato Torino) fanno scendere in campo in difesa delle forze dell’ordine anche la premier Giorgia Meloni e i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, mentre il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parla di sfida allo Stato e il corteo di Milano invece sfila senza violenze dietro gli striscioni "Dalle periferie al centro non staremo in silenzio. Milano è zona nostra – Verità e giustizia per Ramy e Fares".
LA PREMIER
"Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, a Roma abbiamo assistito all’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza. Alle Forze dell’Ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte", scrive sui suoi canali social Meloni. Le indagini della Digos intanto provano a ricostruire la dinamica e individuare i responsabili degli scontri con la polizia con le immagini registrate dalla Scientifica durante la manifestazione.
LA RUSSA E FONTANA
Quella di Bologna invece finisce con dieci poliziotti feriti e due manifestanti denunciati, mentre il sindaco Matteo Lepore denuncia atti vandalici alla sinagoga oltre a dehors distrutti e cassonetti rovesciati e incendiati e a lanci di bottiglie, bombe carta e fumogeni durante il corteo. Su Facebook La Russa dice che "nessuna giustificazione, nessuna tolleranza è ammissibile per questi episodi, che purtroppo continuano a ripetersi con preoccupante regolarità. Ai sindaci di Roma e Bologna, alle Forze dell’ordine e alla comunità ebraica va la vicinanza mia personale e quella del Senato della Repubblica". Fontana parla di "i metodi violenti di chi sfrutta le manifestazioni per legittimare azioni aggressive: comportamenti intollerabili e da condannare con fermezza" e augura pronta guarigione agli agenti feriti.
LA SEGRETARIA DEL PD
Elly Schlein esprime "pieno supporto al sindaco di Bologna e ai cittadini bolognesi per la devastazione e le violenze della scorsa notte che hanno colpito anche alcuni esponenti delle forze dell’ordine, oltreché la sinagoga e vari esercizi commerciali". Per la segretaria del Pd, Matteo Lepore ha "ragione a chiedere unità delle istituzioni, affinché siano individuati i responsabili di questi atti inaccettabilil. E la destra che governa – incalza – la smetta di fare politica su queste violenze e sostenga invece i sindaci nel contrastarle".
IL PRESIDENTE DELLA CEI
Anche l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, prende posizione: "Non c’è giustificazione per qualsiasi violenza e condanniamo l’inaccettabile e mai estinto seme dell’antisemitismo. E condanniamo con fermezza la violenza contro le forze dell’ordine".
"CRIMINALI ROSSI"
Dal governo si fa sentire anche Matteo Salvini: "Criminali rossi assaltano le forze dell’ordine a Roma e vandalizzano la sinagoga di Bologna. Sono circa diciotto gli agenti rimasti feriti, ai quali va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Scene indegne e vergognose", scrive su X il leader della Lega mentre la senatrice di Avs Ilaria Cucchi dice che i responsabili delle violenze le ricordano "quanto fecero i black bloc a Genova durante le manifestazioni pacifiche per il G8". Anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri esprime solidarietà alle forze dell’ordine: "Quando violenti si infiltrano nei cortei non fanno altro che danneggiare la causa per la quale dicono di manifestare". La presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e quello di Bologna, Daniele De Paz, dicono che la difesa dei luoghi ebraici e delle libertà religiose "non è una concessione agli ebrei: è un problema che riguarda la democrazia italiana".