Tg1 e Tg2 sono andati regolarmente in onda, così come i notiziari di Rainews, l’unità sindacale dei giornalisti Rai non c’è più (è nato da poco l’UniRai, componente vicina al centrodestra) e dunque lo sciopero proclamato dall’Usigrai, un tempo unica voce sindacale interna alla tv pubblica, per protestare contro le politiche aziendali, non ha azzerato l’informazione Rai come un tempo accadeva. Accendendo – anche per questo motivo – lo scontro politico sul fronte della difesa dell’autonomia e della libertà dei giornalisti Rai.
Stavolta, infatti, non è tanto la riuscita di questa protesta, che per gli organizzatori ha avuto vette altissime di adesione, ma il ruolo del governo e le sue presunte ingerenze nel settore dell’informazione, a partire, ovviamente, da quello della Rai. Dove, a quanto si apprende, il diritto di sciopero dei giornalisti sarebbe stato ‘aggirato’ attraverso una sapiente tela di cambi turno da parte di direttori e figure apicali che volevano sabotarlo. Un fatto che ieri ha innescato la polemica, partita dalla voce della segretaria del Pd, Elly Schlein: "Dopo le notizie false, le campagne denigratorie sugli avversari politici e le censure, Telemeloni nega anche il diritto allo sciopero, un principio costituzionale con la complicità dei vertici aziendali su precisi input politici", ha attaccato la segretaria del Pd. "Si rassegni – hanno replicato i componenti di FdI nella commissione di Vigilanza –, in Rai ormai c’è il pluralismo. Il tempo in cui la sinistra considerava questa azienda una proprietà privata è finito".
Un botta e risposta che altro non è che la prosecuzione dello scontro avviato l’altro giorno dopo l’accusa di Viale Mazzini all’Usigrai di diffondere fake news circa le motivazioni dello sciopero. Ieri, Fnsi e Usigrai hanno denunciato ingerenze e censure. A partire da Serena Bortone sulla mancata partecipazione di Antonio Scurati a Che Sarà a Sigfrido Ranucci, che ha ricordato tutte le querele subite e stigmatizzato la frase della premier Giorgia Meloni che ha definito un linciaggio l’inchiesta sull’accordo sull’immigrazione con l’Albania in onda su Report. "Dall’approvazione della legge Renzi in poi la situazione in Rai è peggiorata – ha aggiunto –. È peggiorata soprattutto nell’ultimo anno". Hanno colpito le parole di Enrica Agostini, firma di Rainews24, che ha detto di non aver "mai subito le pressioni e le censure che subisco in questo periodo". Il boicottaggio, secondo l’Usigrai (che ha rivendicato l’adesione dell’80% allo sciopero), sarebbe portato avanti dai dirigenti della tv pubblica con 350 iscritti dell’Unirai, che ha contestato la ragioni della protesta, alzando la bandiera della "fine del monopolio sindacale". A causa dello sciopero, ieri sono saltati il Tg3 e alcuni notiziari regionali, mentre i programmi di approfondimento sono andati regolarmente in onda.