Roma, 1 marzo 2023 - Onorevole Chiara Gribaudo (che ieri, a 'Un giorno da Pecora' ha detto di voler lavorare per la legalizzazione della cannabis, ndr) lei ha detto che vuole costruire un partito alternativo alla "peggior destra di sempre". Che Pd è il suo?
"Ha ragione Elly Schlein, il cambiamento ora parte da noi. Vorrei descriverlo con tre aggettivi: aperto, perché deve parlare all’Italia e la deve coinvolgere in un grande processo di partecipazione e di forte alternativa a questo governo e alle sue politiche sbagliate. Curioso delle vite di tutti e dei luoghi che spesso sembrano lontani. Attento a dare risposte ai bisogni di chi è più esposto alla crisi: nel lavoro, nel fare impresa e a chi rischia di essere tagliato fuori dall’accesso ai servizi educativi, sanitari e sociali. La destra sta colpendo e tagliando prima di tutto su scuola e sanità pubblica ed è gravissimo e ingiusto".
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Il lavoro, appunto. Come pensate, lei e la nuova segreteria del Nazareno, di risolvere il problema della precarietà del lavoro che attanaglia soprattutto il sud del Paese?
"Il lavoro è uno dei pilastri che ha portato Elly Schlein a essere eletta segretaria. Partiremo dal salario minimo e, su questo, dovremo subito unire tutte le opposizioni e sfidare il governo, così come sulla questione salariale che riguarda tutti i lavoratori e in particolare il ceto medio impoverito. C’è il poi il tema del lavoro giovanile sottopagato e precario a cui il governo risponde con l’introduzione dei voucher anziché ripensare gli strumenti dell’apprendistato, dei tirocini e degli stage che non possono essere una forma di sfruttamento dei giovani. E poi il tema del lavoro sicuro su cui la scorsa settimana abbiamo incardinato la proposta di legge per istituire una commissione di inchiesta su infortuni e morti sul lavoro. Un primo passo che va nella direzione opposta a quella del governo che invece, in queste ore, sta decidendo di smantellare l’ispettorato del lavoro".
E il tema ambiente?
"Affrontare l’emergenza climatica è la nostra priorità per tenere insieme la conversione ecologica dell’economia e della società. È la più grande responsabilità che abbiamo verso le nuove generazioni. Serve una legge per il clima, che semplifichi e investa sulle fonti rinnovabili per ridurre le emissioni e che punti a sostenere le comunità energetiche".
Il salario minimo, diceva, ma anche il rafforzamento del reddito di cittadinanza? È un’idea possibile e praticabile viaggiare su questo doppio binario per sostenere la crisi?
"Il reddito di cittadinanza ha impedito a moltissime famiglie di sprofondare nella povertà assoluta durante e dopo la pandemia. È riformabile, è migliorabile, ma proprio per questo non va buttato via come sostiene il governo Meloni. Noi pensiamo che il reddito di cittadinanza possa trasformarsi in reddito di formazione. L’innovazione sta profondamente cambiando l’economia e i sistemi produttivi. Le sfide del lavoro passano dalla qualità della formazione, vanno creati migliaia di profili che oggi non ci sono e questo strumento può combattere la povertà e agire sulle politiche attive del lavoro".
Il futuro vi vede alleati con il M5s e con la sinistra? Su che basi politiche si potrebbe avviare un dialogo con i grillini per una alleanza solida e duratura?
"Abbiamo due esigenze: la prima è recuperare milioni di elettori che alle ultime politiche si sono astenuti. Dobbiamo riportarli da noi e, con Elly Schlein, con il nuovo Pd, con un’identità e una linea chiara, questo è possibile. E poi in Parlamento dobbiamo coordinarci sulle battaglie comuni e contro le oscenità che sta facendo il governo. Abbiamo il tempo per costruire l’alternativa alla destra. Per farlo dobbiamo partire dalle cose concrete".
Lei probabilmente farà parte della segreteria del nuovo Pd di Elly Schlein ma potrebbe anche sfidare Alberto Cirio alle prossime regionali in Piemonte?
"Basta con il totonomi! Vengo da una cultura politica che ci ha insegnato a mettere il noi davanti all’io. Per me vale ancora. Abbiamo una segretaria che sarà diversa dal passato, non solo nel merito, ma anche nel metodo di esercitare la leadership: plurale e inclusivo".
E dunque, in due parole: Schlein che rivoluzione è?
"Una nuova leadership donna, giovane, contemporanea. La prima a capirlo è stata Giorgia Meloni che è tornata a temere il Pd e la sua opposizione".