Giovedì 21 Novembre 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

Schlein contro il Jobs Act: "Firmerò il referendum"

Annuncio della segretaria alla festa dell’Unità di Forlì. L’ira dei riformisti dem. L’ironia di Renzi, che fu padre della norma da leader Pd: finalmente si fa chiarezza.

Schlein contro il Jobs Act: "Firmerò il referendum"

Schlein contro il Jobs Act: "Firmerò il referendum"

Elly Schlein firma contro il Jobs Act (2016) voluto da Matteo Renzi quando era segretario del Pd. All’uscita della Festa dell’Unità di Forlì, la leader dem, dopo alcuni giorni in stand by (mentre il leader del M5S Giuseppe Conte aveva già dato l’ok all’iniziativa referendaria della Cgil), scuote il suo centrosinistra prendendo, da leader, una posizione personale. E il partito si divide.

Interpellata sul referendum promosso dalla Cgil, Schlein annuncia: "Molti del Pd firmeranno così come altri legittimamente non lo faranno. Io mi metto tra quelli che firmeranno, non potrei fare diversamente visto che era un punto qualificante della mozione con cui ho vinto le primarie l’anno scorso". Rievoca: "Ero in piazza con la Cgil nel 2015". Questo "è il secondo referendum che firmo per l’articolo 18". E sembra anche molto felice di rompere gli indugi. Caratterizzando il proprio mandato con una risoluta sterzata a sinistra. Anche a rischio di spaccare il partito. Un’eventualità da non sottovalutare.

"Io sarò tra quelli che non firmeranno il referendum sul Jobs Act – reagisce in diretta Piero De Luca, coordinatore dell’area Bonaccini –. Noi abbiamo sempre considerato più utile guardare avanti e concentrarci sulle cose utili a migliorare le condizioni dei lavoratori, specie dei giovani, come la proposta sul salario minimo. Mi sembra più proficuo elaborare idee in positivo, unendo semmai tutto il partito. Tra l’altro sarà un referendum che non produrrà l’effetto desiderato, dato che le norme sono state rimaneggiate". Marianna Madia attacca la segretaria: "Se proprio voleva fare questa forzatura, poteva farla prima di Conte". Carlo Calenda (Azione) giudica "un gravissimo errore appiattirsi sulle battaglie ideologiche e politiche di Landini". Matteo Renzi, oggi alla guida di Iv, appare invece entusiasta: "Finalmente si fa chiarezza". Schlein e i suoi "stanno dalla parte dei sussidi, noi dalla parte del lavoro". Segue appello scissionista: "Amici riformisti: ma come fate a restare ancora nel Pd?"

Ma secondo Schlein, l’avversario principale resta Giorgia Meloni: perché, anche se la presidente del Consiglio "continua a voltare la faccia dall’altra parte e a calpestare i diritti di più di tre milioni di lavoratori poveri, il Pd continuerà a raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare sul salario minimo per sfidare il governo".

Giovanni Rossi