Elly Schlein chiude tutte le porte a Vincenzo De Luca: "Il Pd non sosterrà i presidenti uscenti per un terzo mandato. E vale per tutti, come è già successo per Bonaccini". Intervistata da Fabio Fazio a Che tempo che fa, la leader del Nazareno non fa sconti: "Il Pd ha una posizione chiarissima, siamo contro il terzo mandato, la legge nazionale pone un limite di due mandati alle cariche monocratiche. Possono votarsi tutte le leggi che vogliono, io sono stata eletta per cambiare: le regole che ci diamo devono rispettarle tutti. I due mandati sono un limite giusto da mantenere. Così era e così sarà".
Il 5 novembre sarà il d-day per la politica campana: in quell’occasione si voterà per recepire la legge 165 del 2004 che spiana la strada al terzo mandato di De Luca. La prima commissione del Consiglio regionale della Campania ha approvato sabato il disegno di legge per il recepimento della norma nazionale che prevede l’ineleggibilità del presidente della giunta che abbia compiuto due mandati. Ma il "computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge", recita il dl regionale. E questo permetterebbe al governatore di giocare il suo tris, facendo saltare i piani del Nazareno che per la Regione immaginava una "soluzione-Napoli", un’alleanza larghissima come quella che ha eletto Gaetano Manfredi a sindaco. "A Napoli governano tutte le forze che oggi sono all’opposizione del governo Meloni. È la base di partenza per le Regionali. Il Pd sarà testardamente unitario", aveva detto un mese fa il deputato Marco Sarracino. Previsione sbagliata perché sette degli otto consiglieri regionali hanno deciso di “tradire“ la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, che si oppone fermamente alla proroga. Ha avuto gioco facile l’astuto sceriffo di Salerno quando ha ricordato ai tormentati consiglieri piddini l’operazione-Liguria. "Lì il Pd ha guadagnato consensi, ma non è riuscita a strappare la regione al centrodestra: operazione riuscita ma paziente morto". De Luca, come previsto, non ha accolto gli appelli al passo di lato che gli erano stati rivolti da Elly. Dopo quattro rinvii, ha invece strappato il via libera alla proroga in commissione e ora punta a ottenere il disco verde domani in aula.
Da Roma arriva però un avvertimento: "Chi voterà sì sarà fuori dalla linea del partito, ma non ci saranno epurazioni", fa trapelare Antonio Misiani, commissario regionale del Pd che ha appena ricevuto una proroga di altri 4 mesi. Nessuna espulsione, stile M5s, ma è probabile che i sette “reprobi“ non potranno tra un anno candidarsi sotto la bandiera del Pd e dovranno accasarsi in una delle liste del presidente. "De Luca è il nostro presidente, tra l’altro ancora iscritto al Pd, e voteremo a favore", ribadisce Mario Casillo, capogruppo dem e mister 40mila preferenze per spiegare lo smacco a Schlein. La sintesi la fa il senatore di FdI, Antonio Iannone: "I parlamentari hanno votato contro il terzo mandato e i consiglieri regionali a favore del terzo mandato. Esiste un Pd a Roma e un Pd a Napoli". L’ipotesi che circola tra i consiglieri dem, per salvare la faccia e non apparire a rimorchio di De Luca, è di far apparire questo voto come una ‘scelta tecnica’. È pensabile che da mercoledì la segretaria già lavori a un piano B, con un proprio candidato (Annunziata, Topo o Sarracino) o un nome dei Cinquestelle (Fico o Costa). Elly non si sbilancia: "Proviamo a discutere e a costruire il dopo anche in Campania". Ma De Luca ribatte: correrò anche senza il Pd.