Lunedì 23 Dicembre 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Schlein non va alla festa di Atreju: "Giorgia Meloni? La vedrò alla Camera"

La segretaria Pd rifiuta l’invito di Fratelli d’Italia a partecipare alla festa dei giovani del partito. Le due leader agli antipodi, ma unite da Cortellesi: lottiamo insieme contro la violenza di genere

Roma, 16 novembre 2023 – Domanda retorica: quanta voglia aveva Elly Schlein di andare ad Atreju? Meno di zero. L’idea di entrare nella tana del leone, pardon della destra, non le garbava affatto. Né il modello dell’ospite gentile che cerca il dialogo con il padrone di casa, né quello opposto del gladiatore che si va a prendere i fischi, rientrano nella strategia della leader Pd. E dunque, poco importa se l’invito formale non sia affatto partito come dicono da FdI: "Figurati se con tutto quello che Giorgia ha da fare pensa ad una roba del genere". Oppure sì, secondo la narrazione del Nazareno: "Qualche giorno fa, il responsabile dell’organizzazione del FdI, Giovanni Donzelli, ha detto alla segretaria ’Ti aspettiamo a Castel Sant’Angelo, alla nostra festa di metà dicembre’". Tanto la fine era scontata. "Non è il momento di incontrarsi alle feste di partito. Dobbiamo vederci in Parlamento – taglia corto Elly –. Del resto non avrei niente di nero da mettermi". Ecco "fugge dal confronto", la punzecchia Donzelli. Veramente, replica lei, è Giorgia "che ha difficoltà a confrontarsi".

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Ogni volta che una delle due signore della politica italiana può, tira un pacco all’altra. La storia degli ultimi mesi è costellata di occasioni mancate. E non stupisce: ogni partita è un gioco a somma zero, in cui una vince e l’altra perde. Prendiamo uno dei temi più caldi: il salario minimo. L’incontro in questo caso c’è stato, l’11 agosto scorso a Palazzo Chigi, ma è andato peggio di come non si può. Mettiamola così: l’unico momento di sintonia tra loro è stata la pausa sigaretta. Le due ore di discussione tra la premier (accompagnata da mezzo governo) e la segretaria del Pd (con quasi tutti i leader di opposizione) hanno prodotto una fumata nerissima. La prima ha bocciato il testo delle minoranze, la Schlein la sua avversaria: "Non ha idee né proposte". E che dire dello scambio di cortesie de visu sulle riforme alla Camera il 10 maggio? Posizioni agli antipodi sull’elezione diretta del premier: le ladies si preparano alla guerra santa referendaria. "Meloni non vuole governare, ma comandare", il mantra della segretaria del Pd. Cui Giorgia replica: "Noi vogliamo che siano i cittadini ad avere più potere, dando così più forza e stabilità all’Italia".

C’è stato un momento, però, in cui qualcuno ha pensato che il tabù potesse cadere: la tragedia di Cutro. Occasione triste e solenne: la camera ardente organizzata a Crotone per le vittime del naufragio di fronte alle coste calabresi. Però: Elly Schlein c’era il 2 marzo. Giorgia no: ha preferito incontrare i parenti degli immigrati deceduti a Palazzo Chigi qualche giorno dopo. Nemmeno sul fronte europeo la battaglia è comune. Un esempio per tutti: il Pnrr. All’inizio di agosto, durante il dibattito sulla revisione del piano nazionale di ripresa e resilienza, Schlein urla in aula. "Basta tagli, se invertite la rotta noi ci stiamo". Alla sfida, Meloni risponde con l’arrocco. L’epoca dei minuetti con Letta sembrano lontani anni luce e del resto, l’esperienza dialogante non ha certo portato fortuna alla sinistra, dati elettorali alla mano.

In effetti, c’è un terreno che appare neutrale, comune a tutti i partiti: la lotta alla violenza di genere. Il disegno di legge Roccella è passato all’unanimità alla Camera. Capita che all’appello di Paola Cortellesi a lavorare insieme contro questa piaga entrambe abbiano risposto ’presente’. Ma con tempi e toni diversi: Elly mercoledì ha detto d’essere "pronta a un’azione comune con Meloni". E la premier di rimando ieri: "Cerco la massima collaborazione". Diplomatica: "Mai risposto alle mie istanze sul tema", si lamenta Schlein. Tant’è: elogi e tappeti rossi Giorgia li riserva alla regista di C’è ancora domani. "Paola Cortellesi ha fatto un film molto coraggioso e stimolante. Le faccio i miei complimenti, sarei contenta di incontrarla a Palazzo Chigi".