Sabato 22 Febbraio 2025
REDAZIONE POLITICA

Tre scenari di rischio

Il peggiore: 3 milioni di ricoveri

Fino a 3 milioni di ricoveri e oltre 360mila persone con bisogno di cure in terapia intensiva. È questo lo scenario peggiore in caso di futura pandemia previsto dal nuovo Piano pandemico. Il Piano ipotizza tre scenari di rischio: due dovuti a virus influenzali e considerati più probabili e il cosiddetto 'worst-case', il peggiore scenario possibile, poco probabile ma che non può essere escluso in fase di preparazione alla gestione del rischio. Nel caso di una pandemia da virus influenzale caratterizzato da patogenicità "lieve", i ricoveri potrebbero oscillare da 18.882 a 47.809 mentre gli accessi in terapia intensiva da 2.259 a 5.737. Per quanto riguarda il carico per il servizio sanitario, al picco della curva dei contagi, potrebbero essere necessari tra 1.950 e 22.953 posti letto per i ricoveri ordinari e tra 234 e 2.754 posti in terapia intensiva. Lo scenario intermedio, collegato a un virus influenzale caratterizzato da patogenicità "moderata", ipotizza dai 103.522 ai 262.948 ricoveri e dai 12.423 ai 31.554 accessi in terapia. Al picco, si prevede un fabbisogno tra 10.728 e 126.242 posti letto per ricoveri ordinari e tra 1.287 e 15.149 in terapia intensiva. Infine, lo scenario peggiore, che il Piano associa a un coronavirus caratterizzato da patogenicità "grave". In tal caso, i ricoveri complessivi potrebbero oscillare da 570.715 a 3.047.150 e gli accessi in terapia intensiva da 68.697 a 366.787. Al picco potrebbero essere necessari tra 20.986 e 2 milioni di posti letto per ricoveri ordinari e tra 2.779 e 269 mila in terapia intensiva. Il picco di posti letto in terapia intensiva, durante la pandemia da Covid 19 è stato registrato il 3 aprile 2020, quando 4.068 persone erano ricoverate in terapia intensiva. Le simulazioni, precisa il Piano, tengono conto soltanto delle caratteristiche di un eventuale patogeno e non di altri fattori che possono condizionarne la diffusione. "Pertanto, i dati sono solo indicativi e vanno interpretati con estrema cautela". 

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