Dopo un’estate climaticamente rovente, l’autunno non sarà meno caldo, perlomeno per il governo italiano. Sono tanti, infatti, i nodi da sciogliere alla ripresa dei lavori, soprattutto sul tavolo dell’economia. Ma non solo.
Tra principali dossier sul tavolo di Giorgia Meloni al rientro dalle ferie c'è, appunto, la manovra finanziaria, con la prima scadenza prevista per il 20 settembre, data entro la quale dovrà essere presentato il piano strutturale, il nuovo documento di finanza pubblica varato con la revisione del Patto di Stabilità da parte della Ue. Altra faccenda in sospeso, da chiudere entro settembre, quella delle nomine Rai, che genera non poche frizioni in maggioranza. E sempre a proposito di nomi, ci sono quelli fare all'Unione Europea per un posto di peso in Commissione, entro il 31 agosto. Appena più lontane sull'orizzonte altre questioni spinose: dal referendum sull’autonomia differenziata (le 500mila firme per chiederlo sono state raccolte), alle elezioni regionali - scivoloso banco di prova per l'esecutivo -, passando per l'infinita controversia sulle concessioni ai balneari.
Governare o galleggiare, l'ora delle scelte - di Raffaele Marmo