Sarà un giudice a decidere se Daniela Santanchè ha commesso il reato di false comunicazioni sociali per i bilanci di Visibilia Editore, come ex amministratrice e presidente, nonché "soggetto economico di riferimento" del gruppo che pubblicava, tra gli altri, Novella 2000. La gup Anna Magelli l’ha mandata a processo insieme ad altri sedici imputati, tra cui Antonino Schemoz, amministratore di Visibilia dall’agosto 2019 e poi liquidatore delle società.
ACCUSE PRESCRITTELa giudice ha dichiarato prescritte le imputazioni per gli anni dal 2016 al 2018 nei confronti della ministra, di Schemoz e un sindaco per il 2017 e il 2018. Si comincia il prossimo 20 marzo davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Milano, mentre hanno deciso di patteggiare l’ex consigliere Federico Celoria a 2 anni (pena sospesa, con 5 mila euro di confisca) e Visibilia Editore e Visibilia Editrice.
IL PD CHIEDE LE DIMISSIONIMentre l’avvocato Nicolò Pelanda, difensore della ministra, dice che la decisione della giudice "ci lascia l’amaro in bocca, ma un po’ ce l’aspettavamo: siamo pronti a dimostrare l’estraneità alle accuse nel dibattimento" l’opposizione chiede le dimissioni di Santanchè. "Appena una settimana fa Giorgia Meloni diceva di voler aspettare la decisione della magistratura: ora è arrivata. Non può più continuare a far finta di niente. Lei, che quando era all’opposizione chiedeva le dimissioni per molto meno, ora che fa? Cambia idea anche su questo? Una presidente del Consiglio non può usare due pesi e due misure, soprattutto verso gli amici che lei ha voluto al governo e per cui adesso è politicamente responsabile. Il processo farà il suo corso per accertare se è colpevole, ma quando le accuse sono così gravi chi ricopre le più alte cariche istituzionali deve fare un passo indietro. Daniela Santanchè si dimetta. E Giorgia Meloni deve pretendere le sue dimissioni", attacca la segretaria del Pd Elly Schlein.
M5S E AVS"Noi insistiamo per le dimissioni immediate della ministra, senza volere anticipare l’esito dei processi penali", scrive su Facebook il presidente del M5s, Giuseppe Conte. "È assolutamente indecoroso per le istituzioni di governo che la ministra rimanga lì. Meloni, che in passato chiedevi le dimissioni di tutti i ministri per molto meno, oggi che fai, continuerai a fischiettare indifferente? Non avverti neppure adesso un sussulto di dignità che ti spinga finalmente a tutelare l’immagine e l’onore delle istituzioni?", conclude mentre i grillini annunciano una mozione di sfiducia se non arriva l’addio spontaneo. Nicola Fratoianni di Avs ricorda che "è da oltre un anno, dopo l’inchiesta di Report e anche di altri media, e da quando arrivò a mentire perfino nell’Aula del Senato, che ne chiediamo l’addio. E se lei non ne ha la sensibilità, tocca alla premier Meloni assumersi la responsabilità. Le istituzioni non sono il salotto di casa propria".
LA MAGGIORANZAUna nota della Lega ribadisce "la fiducia al ministro Santanchè" perché "si è colpevoli dopo tre grandi di giudizio, non prima", mentre la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli dice che quella di fare un passo indietro sarà una decisione "del tutto personale, quindi non mi sento onestamente nella condizione di dover giudicare. Detto questo, noi rimaniamo garantisti sempre, a differenza della sinistra". Rimane in silenzio Fratelli d’Italia.