Roma, 4 settembre 2024 – Ha quasi il tono liberatorio di una confessione sofferta l’intervista al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, anticipata dal Tg1 delle 20 e poi trasmessa integralmente. Dopo giorni di smentite arriva la conferma: “Io e Boccia avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l'incarico”, ammette il ministro a proposito della mancata nomina dell'imprenditrice e influencer al ruolo di consigliera per i Grandi Eventi. E aggiunge: “Ho presentato le mie dimissioni alla premier ma le ha respinte. Mi ha detto di andare avanti”. E così, evidentemente, il ministro intende fare. “Sul piano morale sono censurabile ma non ci sono profili giudiziari” osserva Sangiuliano, nche se l’opposizione è di tutt’altro avviso e dopo la lunga intervista promette di dare battaglia in tutte le sedi.
"Ho pagato tutto io. Non sono ricattabile”
È un ministro visibilmente emozionato quello che va in tv e si scusa con le persone a lui care coinvolte nella vicenda, e ribadisce che “nessun euro di soldi pubblici è stato speso per pagare le trasferte con Maria Rosaria Boccia. Ho pagato tutto io. Non sono ricattabile" ripete Sangiuliano affermando di aver mostrato al direttore del tg, Gian Marco Chiocci, i suoi dati bancari e i biglietti del treno per Milano e dell'aereo per Taormina, presi insieme a Boccia. "Sono stati pagati da me – precisa – con la carta di credito che fa riferimento al mio conto personale. Mi pesa parlare di questo. È un rapporto personale affettivo" confessa. Dopo giorni di gossip e smentite, il chiarimento era atteso anche da Maria Rosaria Boccia che poco prima della messa in onda dell’intervista posta sui social l’immagine di copertina del Tg1 e una confezione di pop corn con la scritta: "Tutto arriva per chi sa aspettare". Ma poi replica a distanza col ministro: “Iniziamo a dire bugie! Su questo terreno non sono ricattabile...” ribatte con una storia su instagram.
La “relazione affettiva” con Boccia
Nella lunga intervista Sangiuliano ripercorre tutte le tappe e i profili della vicenda, fin dall’inizio della relazione con Boccia. “L'ho conosciuta all'inizio campagna elettorale per le europee in una manifestazione FdI a Napoli – ricorda – , mi è stata presentata da amici comuni. È nata un’amicizia personale e io ho riscontrato capacità organizzativa e ho pensato di nominarla a titolo gratuito consulente. Poi è diventata una relazione affettiva e sentimentale di tipo personale mi sono consigliato con amici, legali e il capo di gabinetto e mi hanno fatto notare che pur non in presenza di una giurisprudenza marcata poteva rappresentare un conflitto di interessi potenziale e ho mandato una mail al capo di gabinetto per interrompere l'iter della nomina".
La mancata nomina e la “voce femminile”
Proprio in merito alla mancata nomina il ministro puntualizza: "Una nomina del genere si perfeziona con l'invio all'Ufficio centrale di Bilancio. Questo invio non è stato mai fatto, non è mai avvenuto, non esiste un protocollo che certifichi l'invio all'Ufficio centrale di Bilancio". Quanto alla “voce femminile”, a cui fa riferimento Maria Rosaria Boccia, e che invitava a interrompere la nomina, il ministro spiega: "Ricordo che in una discussione con mia moglie, lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo. La voce potrebbe essere di mia moglie. Io non ho ascoltato questo conversazione".
Sangiuliano in lacrime si scusa con la moglie
Poi, con le lacrime agli occhi il ministro chiede scusa per il suo comportamento alla moglie, la giornalista Federica Corsini, che definisce la persona più importante della sua vita e dice di non essere disposto a rinunciare a lei. "La prima persona a cui devo chiedere scusa, perché è una persona eccezionale, è mia moglie. Poi chiedo scusa a Meloni per l'imbarazzo procurato a lei e al governo. Chiedo scusa ai miei collaboratori che si sono trovati coinvolti nella vicenda”.
“Chat compromettenti? Sarebbe reato”
In merito all’ipotesi che possano essere divulgate chat compromettenti, Sangiuliano puntualizza che sarebbe reato. "Il rapporto con Boccia è iniziato poco dopo esserci conosciuti, nei primi giorni di maggio, e si è esaurito a fine luglio: se uscissero chat sulla nostra relazione affettiva si configurerebbe un reato. Sospettavo qualcosa sulle possibili registrazioni di Boccia ed è stato uno dei motivi per cui ho voluto interrompere il rapporto – aggiunge –. Non voglio pensare a complotti, ma i dettagli che emergono in queste ore mi spingono a riflettere: al momento comunque escludo categoricamente che possa esserci una regia dietro. Mi sembrerebbe strano se dovesse esserci un'inchiesta giudiziaria su relazioni personali: posso comprendere la delusione sentimentale di Boccia nei miei confronti, perché non lasciavo mia moglie o per la mancata nomina, ma io privilegio l'istituzione rispetto a una convenienza personale"
Le prime reazioni
Il centrodestra per ora continua a quindi sostenere il ministro: "Io mi fido dei colleghi con cui lavoro" dice il leader della Lega, Matteo Salvini. Anche il responsabile dell'organizzazione di FdI Giovanni Donzelli, al termine della riunione dell'esecutivo del partito, interpellato sul caso Sangiuliano, alla domanda se sia stata rinnovata la fiducia al ministro replica "Nessuno l'ha mai tolta". Ma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è più duro: a Sangiuliano, dice, "certamente rivolgerei un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità".
"Siamo all'autoassoluzione in diretta tv. Con il principale tg del servizio pubblico televisivo utilizzato per finalità personali. Aspettiamo il ministro Sangiuliano in parlamento per illustrare i dettagli di questa torbida vicenda che lo riguarda e che sta Imbarazzando l'intero governo". È secco il commento della capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.