Roma, 6 settembre 2024 – Gennaro Sangiuliano lascia. Con una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, il ministro della Cultura ha rassegnato le sue “dimissioni irrevocabili”. Troppo scottante, dunque, il caso Boccia che, in questi giorni si è arricchito di nuovi capitoli e rivelazioni. Al suo posto in via del Collegio Romano arriva Alessandro Giuli, che ha giurato stasera al Quirinale.
La presidente del Consiglio, dal canto suo, ha ringraziato Sangiuliano, “una persona capace e un uomo onesto”, e dato il benvenuto al suo successore che "proseguirà l'azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi".
La lettera alla premier
"Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto la prima richiesta di dimissioni, e per l'affetto che ancora una volta mi hai testimoniato", scrive l’ormai ex ministro alla presidente del Consiglio, parlando poi di una serie di scelte che – a suo dire – gli sono costate avversione da più parti. ''Sono consapevole'' di aver ''toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi – continua Sangiuliano – . Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip''. Sangiuliano si dice “fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo'', ''a partire dall'aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (+22%) e gli incassi degli stessi (+33%). Infine annuncia: “Agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni".
Indagini anche della Corte dei Conti
E mentre alla procura di Roma non è ancora arrivato l'esposto di Angelo Bonelli che permetterebbe l’apertura di un fascicolo, non è escluso che anche la procura regionale della Corte dei Conti del Lazio valuti eventuali profili illeciti. I magistrati potrebbero avviare un'istruttoria per valutare possibili violazioni di tipo contabile. Una notizia accolta con favore dallo stesso ministro. "In tal modo avrò la possibilità di chiarire tutto e dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici nè un euro del Ministero è stato utilizzato per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia", dice infatti Sangiuliano.
L’avvocato: “Nessuna prova di ricatto"
"È una vicenda privatissima e non c'è nulla che possa preoccupare lo stesso ministro. Non ci sono prove che il dottor Sangiuliano sia stato ricattato, questo lo escludiamo senza dubbio", ha dichiarato oggi l'avvocato Silverio Sica, legale di fiducia, spiegando di aver "avuto un lungo colloquio" con lui e di aver "sviscerato il caso in ogni suo aspetto". Secondo il legale, “il ministro non ha nulla da temere”. "Credo sia assolutamente sereno, dispiaciuto per la sua carriera politica ovviamente. Per quello che noi riteniamo e abbiamo visto è stato un ottimo ministro fino a questo momento", aggiunge l'avvocato. "È stato perché poi c'è stata questa polemica –continua il legale del titolare della Cultura –. È evidente che nell'opinione pubblica si può fermare un giudizio negativo".
L'avvocato Sica anticipa che il suo assistito denuncerà Maria Rosaria Boccia, attesa stasera per nuove rivelazioni su La7.