Venerdì 22 Novembre 2024
BRUNO ANTONIO MIRANTE
Politica

Sangiuliano-Boccia, cosa è successo tappa dopo tappa. Dalla telecamera sugli occhiali alle invettive su Instagram

Come è esploso il caso che coinvolge il ministro della Cultura e a che punto siamo arrivati

Roma, 4 settembre 2024 - L'ennesimo "caso Sangiuliano" che in queste ore sta investendo il governo è cominciato con un post Instagram di Maria Rosaria Boccia, imprenditrice 40enne di Pompei. La donna riferisce di una sua nomina, ma il ministro la smentisce. Poi spuntano le foto che dimostrano la sua presenza a eventi ufficiali, compresi i sopralluoghi per il G7. Il caso esplode e il ministro viene convocato a Palazzo Chigi dove si intrattiene per un'ora e mezza con la premier Giorgia Meloni.

MARIA ROSARIA BOCCIA
Maria Rosaria Boccia con il ministro Sangiuliano
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Il 26 agosto Boccia scrive su Instagram dove è seguita da 31mila follower: “Grazie al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per la nomina a Consigliere del ministro per i Grandi Eventi”. A questo punto, al ministro è bastato mandare un comunicato di smentita alle agenzie per finire sulle prime pagine dei giornali. “Quella nomina non esiste, la dottoressa Boccia cerca di accreditarsi senza averne motivo”, cercano di chiarire dell'ufficio stampa del ministero ma il caso è già in fase di esplosione. Di tutta risposta Boccia comincia a pubblicare le foto per dimostrare che lei fosse più che organica al ministero della Cultura.

Alle foto che viaggiano sui social si accompagnano poco dopo quelle pubblicate dal sito Dagospia. Boccia non arretra. Anzi, rincara la dose: "La mia nomina era stata fatta, mi è stato chiesto di strapparla”, dichiara la donna mentre Sangiuliano aveva provato a motivare la mancata nomina come una decisione del suo gabinetto che non aveva inteso di ratificarla.

Si arriva al 2 settembre. "Dopo otto giorni la pezza è peggiore del buco”, scriverà ironica Boccia sempre su Instagram. In mattinata Sangiuliano scrive una lettera pubblica. La versione cambia, il ministro riferisce di aver valutato la nomina di Boccia come consulente a titolo gratuito. Mentre il botta e risposta continua tra post sui social e dirette tv, nel pomeriggio di martedì 3 settembre il ministro ha avuto un colloquio di un'ora e mezza con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, al termine del quale ha detto di non dimettersi e ribadito: “Sono stato a colloquio con il Presidente del Consiglio per ribadire la verità delle mie affermazioni: mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all'organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata”.

Nella notte del 3 settembre Boccia pubblica nuove storie e diffonde il testo di una mail arrivata dal Gabinetto della Cultura il 10 luglio in cui si legge la sua "nomina” a “Consigliere del ministro per i grandi eventi”. Oltre alla mail, anche l'audio di una telefonata avuta con il funzionario menzionato. In una storia successiva il testo di un'altra mail datata 15 luglio dall'oggetto “voli Sangiuliano/Boccia” in cui compaiono le carte di imbarco come allegati.

Boccia, inoltre, avrebbe anche girato alcuni video all'interno degli uffici di Montecitorio con una telecamera nascosta negli occhiali. "Nulla di illegale”, replica su Instagram lei, riportando anche la breve illustrazione del prodotto. E dal suo profilo, è arrivato anche nella tarda mattinata di mercoledì 4 un attacco indiretto al ministro: “Te l'ho detto ieri pomeriggio al telefono e te lo ripeto questa mattina: sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori: lealtà, rispetto, responsabilità”. Poi Boccia aggiunge un post scriptum: “Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e a cui voglio bene”.