Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Manovra, Salvini: "Per il reddito di cittadinanza 8 o 9 miliardi". Di Maio: "No, sono 10"

Il ministro dell'Interno 'corregge' Di Maio che a sua volta lo smentisce. L'Ue: valuteremo la manovra solo sui dati 2018 e sugli obiettivi 2019 Pensioni quota 100, Lega: "Da gennaio, vale 7 miliardi"

Matteo Salvini (Lapresse)

Matteo Salvini (Lapresse)

Roma, 4 ottobre 2018 - Non tornano i conti sulla manovra finanziaria 2019. Almeno tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio che, chiamati a pronunciarsi sulle risorse da destinare al reddito di cittadinanza, si correggono a vicenda. Nel frattempo, fonti Ue sottolineano come la valutazione della Commissione alla manovra sarà incentrata solamente sui dati 2018 e sugli obiettivi del 2019, mentre non si guarderà guarderà ai target 2020-2021. 

Pensioni quota 100, Lega: "Da gennaio, vale 7 miliardi"

SALVINI - Il valzer delle cifre lo pare il leader della Lega che a Radio anch'io (Radio Rai1) fa i conti sugli obiettivi della manovra: "Per i due interventi principali ci saranno 16 miliardi (e non 20 come riferito nella nota congiunta di ieri sera, ndr)". Saranno distribuiti "tra reddito di cittadinanza, aumento delle pensioni di invalidità, quoziente familiare e premio alle famiglie numerose". Mentre "per le modifiche alla legge Fornero l'investimento previsto varia, a seconda di quanti andranno in pensione nel 2018, tra 7 e 8 miliardi di euro", spiega il ministro dell'Interno, vicepremier e segretario della Lega.

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BALLETTO DI CIFRE CON DI MAIO - Per Salvini se per la legge Fornero ci sono "7 o 8 miliardi, per il reddito di cittadinanza 8 o 9". Il vicepremier 'corregge' così i 5 Stelle che avevano annunciato 10 miliardi di risorse per il reddito di cittadinanza. Circa un'ora dopo, è il vicepremier Luigi Di Maio, ai microfoni di Radio Radicale, a smentire a sua volta il collega, confermando i 10 miliardi per il reddito di cittadinanza e 7 per la riforma della Fornero. Per Di Maio si tratta di "numeri definitivi".  E il sottosegretario Stefano Buffagni, ospite di Mattino 5, ribadisce lo stesso concetto, dopo che fonti del M5s chiarivano che le risorse sono "9 miliardi per il reddito e 1 per i centri per l'impiego". Buffagni scopre le carte: "Ho qui la tabella. Salvini? Era mattino presto forse era confuso...". 

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FLAT TAX - Tornando ai conti del Def,  non sembrano esserci dubbi, invece, sui 2 miliardi destinati alla flat tax. "Non possiamo fare in cinque mesi quel che altri non fatto in 10 anni", spiega Salvini. "E' incredibile che dopo i disastri che ha fatto il Pd ci rimproveri: siamo qua da quattro mesi e la gente ha capito che, senza miracoli, facciamo quel per cui ci hanno votato, io nel mio su immigrazione, sicurezza, beni della mafia".  

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SPREAD -  Salvini è fermo anche sullo spread: "No, non faremo marcia indietro" sulla manovra se lo spread tra il Btp a 10 anni del Tesoro e il corrispondente Bund tedesco continua a salire. "Se tagli le tasse aiuti la crescita, noi puntiamo a un'Italia che non cresce dello zero virgola, ma del due, del due e mezzo". 

"MOSCOVICI E JUNCKER INSULTANO" - "Preferisco essere promosso, che bocciato", ammette Salvini, riferendosi alla manovra già criticata a Bruxelles, ma sullo scontro con l'Ue ribatte: "Moscovici e Juncker passano la giornata a insultare l'Italia. Il governo ha un consenso del 60%. Quindi il 60% degli italiani sono xenofobi?". 

PACE FISCALE - Riguardo alla pace fiscale, il ministro dell'Interno chiarisce: "non è nella manovra, sarà in un decreto ad hoc". Il provvedimento non premierà "i furbi" ma "quelli che non ce l'hanno fatta, che hanno fatto la dichiarazione dei redditi e non sono riusciti a pagare tutto quel che hanno voluto o dovuto: chi scommette del suo, chi è partita iva, rappresentante del commercio ad esempio, si alza la mattina non ha garaznie non ha maternità non ha ferie". Aggiungendo: "Se lei avesse la cartella esattoriale di 10mila euro perché si è rotto una gamba e non è riuscito a vendere camicie, io o la rovino e le tengo cartella sul groppone per tutta la vita, costretto a pagare in nero, oppure la convoco e le chiedo: quanto mi può dare, mi dà 2mila euro?".

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CONTE E TRIA  - Sul reddito di cittadinanza torna anche il permier Giuseppe Conte.  "Contribuirà a sollevare dalla soglia della povertà oltre 5 milioni di persone", dice ad Assisi.  E sui risarcimenti per le vittime dei crac bancari è categorico: con la manovra "ristoriamo chi aveva risparmiato qualche soldo, frutto di una vita di sacrifici, e poi ha perso tutto in seguito ai gravi fallimenti bancari".

Intanto, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, torna sulle regole europee che, gioco forza, saranno violate con lo sforamento del deficit. "Se le regole ci sono, ci sono - dice  al convegno dell'Asvis -. Si possono non rispettare alcune, ma se qualcuno dice che sono state violate non ci si può offendere". E si difende: "Bisogna spiegare quali sono le ragioni di questo e quali sono gli obiettivi. Su questo si gioca il futuro".

Perplessità sul reddito di cittadinanza vengono espresse dal presidente Inps, Tito Boeri. "Trasferire risorse da chi lavora a chi non lavora è un percorso sbagliato - dice Boeri intervenendo a Venezia, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, in occasione dei 120 anni dell'Inps -. Ci vuole più lavoro, il che significa pensioni più alte".