Milano, 9 marzo 2018 - Guanto di sfida di Matteo Salvini a Bruxelles. Il leader della Lega parla da premier (senza per il momento nè incarico, nè maggioranza): "Stiamo lavorando, entro aprile qualunque sia il governo c'è una manovra economica da preparare", dice arrivando alla prima assemblea dei parlamentari eletti, alle Stelline di Milano. "Leggo che Bruxelles vuole nuove tasse - aggiunge -, noi presenteremo una manovra alternativa fondata sul contrario: meno tasse". E chiosa: "A Bruxelles saranno contenti perché tutti sono contenti se l'Italia cresce". Perché "se qualcuno vuole nuove tasse, vuole male all'Italia".
La mossa di Salvini - di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS
"GOVERNO POLITICO O SI VOTA" - Tema centrale è ovviamente il futuro (ed eventuale) governo. In mancanza di numeri, un'operazione tutt'altro che semplice. "Senza un nuovo governo si torna a votare? Una cosa alla volta. Sicuramente non si fanno pastrocchi", dice Salvini ribadendo quanto affermato nel day-after del voto sulle "alleanze strane". Poi esclude, almeno per il suo partito, le ipotesi che circolano in questi giorni su eventuali governi di scopo, o 'del presidente'. "Credo poco ai governi a tempo per fare una o due riforme - dice - O c'è un governo che può governare o la parola torna agli italiani".
Governo di scopo, tecnico o del Presidente. Cosa sono (e le differenze)
Salvini poi apre al Pd. "Non ci hanno votato per governare con il Pd e la Boldrini. Non penso a maggioranze politiche che abbiano il Pd alleato con il centrodestra" - ribadisce Salvini - Ma quanto a un eventuale sostegno dei dem a un governo di centrodestra, dopo le dimissioni di Renzi, "spero siano a disposizione - dice Salvini - per dare una via d'uscita al Paese, a prescindere da chi uscirà dalle primarie".
Immediato il no dei dem. "Il senso di responsabilità lo devono avere tutti e la nostra risposta al richiamo di Mattarella è scontata ma i primi a essere richiamati alla responsabilità sono quelli che hanno avuto il mandato dagli elettori e vinto le elezioni. La Lega non si nasconda dietro a pretesti e costruisca le condizioni per un governo con chi ha i suoi stessi programmi e toni", afferma il capogruppo Pd Ettore Rosato.
Intanto, dall'assemblea dei neoeletti, Di Maio afferma: "State tranquilli, andremo al governo" ma se "ci sarà un governo Pd-FI-Lega prenderemo i popcorn e vedremo aumentare ancora di più il nostro consenso".
ZAIA SI TIRA FUORI - Luca Zaia - dato tra i papabili per guidare un governo di centrodestra - si tira fuori dalla corsa a premier. "Il candidato è Salvini, se qualcuno me lo chiede è una richiesta sprecata", dice il governatore del Veneto. "Ringrazio tutte le manifestazioni di stima - aggiunge -, ma non esiste. Io mi occupo di Veneto e autonomia". L'unico nome in campo, al momento, sembra proprio quello del numero uno del Carroccio. Lo dice anche Umberto Bossi: "Berlusconi ha detto che lo fa diventare premier e se lo ha detto Berlusconi...". Certo, la matematica non è un'opinione e anche con l'appoggio del Cavaliere la maggioranza resta un miraggio. "Molti possono dargli una mano - spiega il Senatùr -. Chi? Tutti. Mica si può mandare per aria la Lega".
Nuovo governo, perché l'esecutivo di scopo è l'ipotesi più probabile