Roma, 11 gennaio 2025 – Si fermano i treni per l’ennesimo incidente tecnico e s’incendia la polemica politica contro un bersaglio unico, il ministro Matteo Salvini, bollato da Elly Schlein come “il peggior ministro dei Trasporti della storia”, e difeso invece a spada tratta dalla sua Lega: “Sta risolvendo problemi ereditati”. Una difesa che, tuttavia, sembra non essere stata neppure sentita dalle opposizioni, nonostante dal Mit l’operato del ministro sia stato difeso fino ad arrivare alla promessa di essere “fermamente intenzionato a migliorare la circolazione ferroviaria, rendendo l’Italia più moderna e connessa”. Ma i treni si fermano, poi ripartono accumulando ore di ritardi e si parla di linee elettriche sovraccariche che da tempo dovrebbero essere oggetto di ampliamento. Invece. “Decenni di disinteresse, mancati investimenti, no ideologici: così, oggi, ci ritroviamo in un’Italia con una grave carenza di infrastrutture che spiega i fatti delle ultime ore – insistono al Ministero – da due anni a questa parte, con Matteo Salvini al Mit, sono stati moltiplicati gli sforzi per invertire la tendenza”.
Ma la bagarre politica, si diceva, è sorda alle giustificazioni. Il primo, ieri, ad andare all’attacco, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, è stato Matteo Renzi. “I treni da Milano sono bloccati per un guasto e hanno più di un’ora di ritardo. Si vede che Salvini è rientrato a tempo pieno al Ministero. Il nostro incontro di oggi, allora, inizia alle 12 e non alle 11”. Più tardi un affondo ancora più duro: “Ho chiesto in Senato a Salvini se lui fosse incapace o portasse sfiga. Stamattina è arrivata la risposta: tutte e due”. Carlo Calenda, invece, sfodera un’abusata frase latina (“Quousque tandem abutere, Salvini, patientia nostra?”) per poi commentare i disagi traducendo a modo suo: “`Levateci dalle scatole Salvini il prima possibile´”. “Neanche le piaghe d’Egitto”, dice ancora il leader di Azione.
Ma la più arrabbiata, si diceva, è stata la segretaria del Pd. “Ritardi e cancellazioni anche oggi. Trenitalia suggerisce di evitare spostamenti. E intanto l’unico spostamento che interessa al ministro Salvini è il suo, al ministero dell’Interno”, dichiara. “Il peggior ministro dei Trasporti della storia che si preoccupa solo di come passare da una poltrona all’altra mentre l’Italia non riesce a muoversi per viaggiare, andare a lavorare o a studiare. Un disastro”, conclude.
Dalla Lega la prima difesa d’ufficio è quella del vicesegretario Andrea Crippa: “Il guasto ce l’hanno nei loro organigrammi di potere i partiti delle opposizioni; il ministro Salvini, ricordo agli incompetenti e disinformati esponenti della sinistra, lavora 14 ore al giorno per efficientare e migliorare le linee non solo ferroviarie ma di qualunque tipo di trasporto si tratti in Italia. Se accade un guasto tecnico alle 7 del mattino che cosa può fare il ministro? Che cosa avrebbero fatto al suo posto i chiacchieroni come Schlein, Conte, Renzi e tutti gli altri esponenti di una sinistra che sa solo odiare, attaccare e non fare il bene del Paese? Quanti investimenti ha fatto il Pd in tutti gli anni che ha governato nelle infrastrutture? Zero, o quasi”.
Ma Giuseppe Conte, leader del M5s, velenosamente sottolinea: “Salvini forse si è perso con lo sguardo per aria, alla ricerca dei satelliti di Musk da sponsorizzare. Mentre circa 15 miliardi vengono congelati fra annunci e propaganda sul progetto del Ponte sullo Stretto, i trasporti per gli italiani sono un inferno quotidiano”. In ultimo, Angelo Bonelli (Avs). “Il trasporto in questo Paese è letteralmente al collasso. Tutto questo mentre il fondo nazionale per il trasporto rapido di massa è stato azzerato. Una vergogna. La premier Meloni dovrebbe seriamente pensare di dimissionare Salvini, il peggior ministro dei trasporti di sempre”, conclude.
Stavolta, però, anche dai sindacati dei ferrovieri non stanno zitti. Secondo Alberto Russo, portavoce dell’Assemblea nazionale dei lavoratori manutentori “è stato messo in ginocchio il servizio di Pronto intervento”, mentre per il segretario lombardo dell’Orsa, Luca Beccalli, è l’effetto del combinato disposto di poco personale e congestionamento delle stazioni fa si che il cocktail micidiale dei disagi sia servito con sempre maggiore frequenza.