Roma, 24 maggio 2019 - Ministro, si chiude oggi una campagna elettorale strana. A litigare sono stati soprattutto gli alleati: voi e il Movimento Cinque Stelle. Perché il nervosismo fra voi è aumentato proprio nell’imminenza del voto? "Mi perdoni, ma non sono d’accordo: per litigare bisogna essere in due e io da settimane, mesi, trascorro le mie giornate a lavorare per dare più lavoro, più diritti, più sicurezza e più serenità agli italiani. Per le polemiche non ho tempo".
Lei si è augurato un abbassamento dei toni da lunedì. Credo che se lo augurino tutti gli italiani. C’è però un tema sul quale pare difficile una ricomposizione fra voi e i grillini, ed è quello della giustizia, o meglio dell’uso politico delle inchieste, della pretesa di dimissioni per un avviso di garanzia. È un tema su cui sono caduti dei governi. Come pensa possiate convivere con questa spada di Damocle? "Io credo che in un Paese normale i processi si facciano in tribunale, non in Parlamento o sui giornali, e che la presunzione di innocenza valga sempre e per tutti i cittadini. Soprattutto, in un paese normale i processi e le indagini si dovrebbero aprire e chiudere in tempi certi, possibilmente brevi, con una sentenza di assoluzione o di condanna, mentre oggi succede che anche i delinquenti condannati in via definitiva possano continuare a fare la loro vita di sempre e sa perché? Perché mancano gli ufficiali giudiziari per notificare le sentenze. Sembra incredibile, ma è tutto vero, solo a Napoli sono più di 12mila ad approfittarne in barba allo Stato, alla giustizia e alla certezza della pena. Col decreto sicurezza bis ci stiamo mettendo una pezza con l’assunzione straordinaria di personale per queste mansioni: spazzare via mafia, camorra e ’ndrangheta, queste sono le mie priorità sulla giustizia".
Altro passaggio che pare molto delicato per la vostra alleanza con il M5s sarà la legge di bilancio. A ottobre si comincerà a discuterne. La situazione è seria, bisognerà inventarsi qualcosa per scongiurare l’aumento dell’Iva. E voi e loro avete idee molto diverse su tasse, investimenti, infrastrutture, assistenzialismo. "Se il 26 maggio gli italiani premieranno la Lega come primo partito il mio impegno sarà imporre a nome loro tre priorità, quali? Lavoro. Lavoro. Lavoro. Come? Con una drastica riduzione delle tasse per tutti, a partire da chi produce ricchezza, con l’applicazione di un’unica aliquota al 15% che dia ossigeno alle imprese, aumentandone la fiducia, l’innovazione e quindi le assunzioni, dando la possibilità ai nostri giovani di mettere su famiglia e costruire un futuro qui, senza dover fuggire dall’Italia".
Veniamo ai temi più ‘suoi’. La sicurezza. Lei parla spesso di aumentare le pene. Ma non sarebbe meglio investire sulla prevenzione? Esempio classico: serve aumentare le pene agli spacciatori, o servirebbe di più evitare che la gente si droghi? Secondo l’Istat in Italia ci sono otto milioni di persone che hanno consumato o consumano stupefacenti. "Senza regole certe e rispettate c’è ben poco da prevenire, esattamente come sarebbe illusorio pensare di risolvere la piaga della droga solo con i cani antidroga e senza un lavoro culturale che passi dalle scuole e dai luoghi reali e virtuali di aggregazione giovanile. Noi come Lega siamo impegnati su entrambi i fronti da molto tempo, ma sarebbe bello se questi temi diventassero terreno di incontro più che di scontro con le altre formazioni politiche. Purtroppo però oggi sono ancora in troppi ad avallare atteggiamenti permissivi e messaggi equivoci che rischiano di rendere vano il grande lavoro di squadra sul territorio sia delle forze dell’ordine sia degli operatori ed educatori impegnati in prima linea per togliere i ragazzi dalla strada".
Immigrazione. Lei dice: no sbarchi, bisogna aiutarli a casa loro. Ma come? "Noi sulla cooperazione internazionale ci stiamo impegnando seriamente, tanto con progetti di sviluppo in Africa, quanto con la realizzazione di corridoi umanitari che hanno già permesso a centinaia di donne, uomini, bambini, anziani, famiglie in fuga dalla guerra di trovare riparo nel nostro paese, arrivando con l’aereo in piena legalità e sicurezza. Questa è la solidarietà vera, non quella di chi traffica in merce umana".
Pensiamo al futuro. Sia lei che Giorgia Meloni avete detto basta a Berlusconi. Ma è possibile che una destra-destra sostituisca un centro-destra? L’Italia accetterebbe un governo tutto di destra? "Sono gli italiani a scegliere da chi essere governati, premiando con il loro voto chi lavora bene e punendo chi invece tradisce gli impegni. L’unica alleanza che mi interessa è con loro. Prima gli italiani vuol dire dare precedenza alle persone, alla vita vera".
L’ultima sull’Europa, ministro. I nazionalismi, o se crede i sovranismi, non portano a una somma di egoismi? Cioè: proprio perché siamo tutti d’accordo nel fare innanzitutto i nostri interessi, ce ne guardiamo bene dall’aiutarci fra di noi. Il caso classico è quello degli immigrati. Quelli di Visegrad non hanno mai accolto nessuno di quelli sbarcati in Italia". "Calma. Partiamo dalle basi. Punto primo, tutti i Paesi sul confine esterno dell’Europa devono difendere e regolare i flussi verso le proprie frontiere, sia per rispetto verso la loro sovranità, sia per tutelare tutti gli altri Stati dell’Unione. In questo senso presidiare Lampedusa fa bene anche a Germania, Francia e Ungheria, esattamente come le politiche di Orbàn beneficiano anche l’Italia. Punto secondo, e qui l’Europa se la Lega il 26 maggio sarà il primo partito deve cambiare marcia, sradicare le ragioni economiche delle migrazioni con un piano comune, serio, di respiro ampio che investa sulle economie africane e garantisca pace e stabilità ai Paesi di provenienza degli immigrati, a partire dalla Libia".