Roma, 6 agosto 2019 - Archiviato il discorso sul decreto sicurezza bis - convertito ieri in legge con la fiducia in Senato - lo scontro interno alla maggioranza di governo si sposta sulla Tav. Domani a Palazzo Madama si vota la mozione 5 Stelle che impegna il Parlamento contro l'Alta Velocità Torino-Lione: Salvini ha già chiarito che si tratta di un documento di sfiducia nei confronti del premier Conte (del resto è stato il premier ad annunicare che la Tav si farà) . Parole che hanno irritato e non poco i pentastellati.
"Toninelli non è all'altezza"
Oggi il ministro dell'Interno, intervistato a Radio 24, rincara la dose e al collega grillino Danilo Toninelli (M5s) non la manda a dire: "Non mi sembra all'altezza di gestire le infrastrutture di un Paese bello ma difficile come l'Italia". Quindi avverte gli alleati: "Di cose ne abbiamo fatte, soprattutto nei primi mesi, ma se tutto resta bloccato, se ci rendiamo conto che non c'è strada, che le idee divergono, è più serio dare la parola agli italiani". Sulla Tav "abbiamo perso un anno, così come sulla giustizia o sull'autonomia". Piuttosto che "altri mesi di litigi, polemiche, insulti", meglio il voto.
"Voto anticipato? Lo vediamo prima di settembre"
Che il governo sia in bilico, Salvini lo ripete dal tavolo con i sindacati, covocato oggi al Viminale. "Abbiamo raccolto idee per l'Italia dei prossimi 20 anni. Se riesco ad applicarle bene, altrimenti o le fa qualcun altro o sicuramente non siamo qua attaccati alle poltrone. Questo lo vediamo da qui a breve, anche prima di settembre".
IL TAVOLO CON I SINDACATI - Gli attriti con gli alleati di governo non si limitano all'Alta velocità. Dal Viminale Salvini non risparmia una critica al reddito di cittadinanza, voluto e rivendicato dai 5 Stelle. "In tanti hanno sottolineato la mancanza di manodopera qualificata - ha detto il vicepremier in un punto stampa durante l'incontro - che in alcuni casi è stata attribuita all'inserimento del reddito di cittadinanza perché dicono sarebbe più comodo non fare che fare". Sulla manovra, i due vicepremier sono tutt'altro che allineati. Se Di Maio considera il salario minimo una priorità, per l'alleato "viene prima taglio delle tasse - puntualizzava Salvini in radio stamani - Prima di redistribuirla, bisogna crearla la ricchezza".
Tav, Di Maio: solo il Parlamento può fermarla
"Ogni giorno riceviamo attacchi, attacchi anche al reddito di cittadinanza, attacchi ai ministri del MoVimento 5 Stelle. Sapete cosa penso? Amen", replica Luigi Di Maio su Facebook. "I ministri vengono attaccati ogni giorno", ma "guardiamo i fatti, che parlano da soli. C'erano opere come l'Asti-Cuneo ferme da decenni e le ha sbloccate il MoVimento 5 Stelle, nessun altro. Noi continuiamo a lavorare sodo. Tutto il resto non ci interessa". Sulla Tav "noi voteremo la nostra mozione convintamente, è un regalo da 2,2 miliardi a Macron, sappiamo che il Pd voterà 'sì' con la sua mozione e vediamo cosa succederà in Senato domani". La mozione pentastellata "è un atto di impegno al Parlamento che è l'unico che può fermarlo, Conte ha detto che il governo non può farlo, il Parlamento sì". in ogni caso è "una mozione che impegna il Parlamento, non vedo cosa c'entri con il governo".
Naturalmente la Lega voterà contro la mozione pentastellata e dirà invece sì a quelle di Pd, Fdi e Forza Italia. Lo ha ribadito oggi Salvini: "Ovviamente voteremo mozioni che sostengano futuro e mobilità".