Roma, 11 marzo 2023 - Polemiche e critiche in seguito al video del karaoke con protagonista la premier Giorgia Meloni durante la festa di compleanno a sorpresa del segretario della Lega e vicempremier Matteo Salvini. I due leader di governo ieri sera si sono esibiti al microfono cantando 'La canzone di Marinella', uno dei brani più famosi di Fabrizio De Andrè.
Un video dell'esibizione di Meloni e Salvini è stato pubblicato su Instagram dal giornalista Mediaset Nicola Porro, ricevendo anche un commento divertito del ministro della Difesa, Guido Crosetto ("Per fortuna non dobbiamo sopravvivere cantando...", ha scritto il titolare di Palazzo Baracchini). Sui social però le reazioni sono state di ben altro tenore, con polemiche e critiche, soprattutto provenienti dal Pd, sulla scelta di premier e vicepremier di concedersi questo svago al termine di una settimana pesante per l'Italia, profondamente toccata dalla tragedia di migranti di Cutro.
Su Twitter la capogruppo dei Dem alla Camera, Debora Serracchiani, per commentare la scena, ha citato i versi finali di una poesia di Eugenio Montale, 'Non chiederci la parola che squadri da ogni lato': "Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo". "Ieri è stata una giornata molto dolorosa per tutti noi, abbiamo sepolto alcune bare, anche una bambina. Devo dire che sono rimasto molto colpito dalle immagini che ho visto sia della conferenza stampa del governo, sia del karaoke di Salvini e Meloni, che non hanno voluto incontrare i familiari né portare omaggio alle bare, ma hanno trovato il tempo per festeggiare i 50 anni del ministro Salvini", ha invece detto Matteo Lepore, sindaco di Bologna, la città dove ieri si è celebrato il funerale per alcune delle vittime del naufragio di Cutro. "Ho ancora bisogno di qualche giorno - ha aggiunto Lepore - per capire quali sono le parole più adatte per commentare una scena di questo tipo".
De Andrè nel 1964 scrisse la canzone ispirato da un fatto di cronaca avvenuto undici anni prima, l'uccisione di una prostituta uccisa e abbandonata in un fiume. Anni dopo è stato ricostruito che quella donna si chiamava Maria Boccuzzi, emigrata dal paesino calabrese di Radicena a Milano. Qui, dopo aver lavorato come operaia, cercò invano gloria nel mondo dello spettacolo, finendo su una strada tribolata e morendo a 33 anni, ritrovata cadavere il 28 gennaio 1953 nel fiume Olona, alla periferia della città. "I due cristiani Meloni e Salvini non vanno a Cutro a pregare davanti alle bare, ma a Cutro senza volerle vedere - ha scritto su Twitter la giornalista Selvaggia Lucarelli -. E poi la sera un po' di karaoke al compleanno di Salvini, cantando la canzone di Marinella, ispirata alla storia di una emigrata calabrese trovata morta in un fiume".